Lavoro

Non è licenziabile il dipendente che sventoli un documento riservato e proferisca frasi ingiuriose

Il licenziamento è sembrato sproporzionato e dunque carente di giusta causa

di Giampaolo Piagnerelli

Sventolare in ufficio un documento riservato e proferire frasi ingiuriose non sono comportamenti che legittimano il licenziamento. La Cassazione (sentenza n. 19181/22) ha precisato che in base al contratto collettivo di riferimento (metalmeccanici artigiani) tra le possibili cause di licenziamento non è previsto che sia sufficiente si verifichi un diverbio litigioso, ma occorre che questo sia seguito da vie di fatto e che comporti nocumento o turbamento al normale esercizio dell'attività aziendale. Di fatto - sottolinea la Cassazione - che il licenziamento è stato inflitto a fronte di un singolo episodio consistito sostanzialmente, nelle intemperanze verbali conseguenti alla scoperta del prestatore di essere trattato in modo deteriore rispetto agli altri dipendenti, episodio però che non ha determinato nessuna ulteriore conseguenza non essendo sfociato in vie di fatto, né avendo causato qualsivoglia danno alla società. La sentenza di legittimità è in linea con quella di merito secondo cui il lavoratore aveva sempre svolto le mansioni lavorative diligentemente per circa sette anni senza dare luogo all'irrogazione di sanzioni disciplinari. Anche alla luce di tale constatazione il licenziamento è sembrato sproporzionato e dunque illegittimo in quanto carente della giusta causa.

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