Immobili

Non solo 110%, da gennaio cambiano i bonus casa

Oltre al superbonus nel nostro sistema sono presenti <span id="U402018457118Tx" style="">almeno altre dieci agevolazioni. Per i mobili detrazione dimezzata a 2.500 euro</span>

di Giuseppe Latour

Non c’è solo il superbonus, al 90 o al 110 per cento per le villette e i condomìni. Sono almeno altre dieci le agevolazioni dedicate alla casa sulle quali la prossima legge di Bilancio potrebbe intervenire. Anche perché, per alcune di queste, a fine 2022 è programmata la scadenza o, comunque, un cambio sostanziale delle regole di ingaggio.

In assenza di interventi, non ci saranno invece scossoni particolari per alcune delle detrazioni più utilizzate dai contribuenti italiani. Il bonus ristrutturazioni ordinario al 50% e l’ecobonus al 50 e 65% (utilizzato, tra i tanti interventi, per la sostituzione di caldaie e infissi) andranno avanti fino a tutto il 2024. La manovra 2022, infatti, aveva già programmato una proroga pluriennale per molti sconti. È successo anche per l’ecobonus per lavori di ristrutturazione globale degli edifici (con percentuali fino al 75%), per il sismabonus (fino all’85%), per lo sconto dedicato ai lavori combinati di messa in sicurezza antisismica ed efficientamento energetico (anche questo, fino all’85%), per il bonus verde del 36% e per il bonus mobili.

Proprio questo sconto fiscale, però, dovrà fare i conti con un cambio importante di regole, che penalizzerà i contribuenti. Se, infatti, la detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici (da agganciare sempre a un lavoro di ristrutturazione più ampio) resterà al 50%, cambia in maniera importante il limite di spesa. E questo, nei fatti, si tradurrà in un’agevolazione più magra. Da gennaio 2023, il tetto massimo viene dimezzato da 10mila a 5mila euro: la quota agevolata scende, allora, da 5mila a 2.500 euro. Il limite più basso di 5mila euro è confermato anche per il 2024, quando l’agevolazione arriverà al traguardo.

IL CALENDARIO FINO AL 2025

Per diversi bonus confermati, poi, ce ne sono almeno due che chiudono il loro percorso. Quello che, in questi anni, ha movimentato più lavori è sicuramente il bonus facciate, ridotto già dal 90% del 2021 al 60% dell’anno in corso. Al momento, e salvo correzioni della prossima legge di Bilancio, questa agevolazione non farà altra strada: entro dicembre andranno effettuati tutti i pagamenti per mantenere la detrazione al 60 per cento. Per questi sconti vale sempre il principio di cassa.

Discorso simile (si veda anche l’altro articolo in pagina) per il bonus barriere architettoniche al 75%: scadenza al 31 dicembre anche per la detrazione Irpef o Ires dedicata alla realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici esistenti. Possibile sfruttarla solo per pochi giorni ancora per lavori come rampe, ascensori e piattaforme elevatrici. Questi stessi interventi restano, però, agevolabili nel quadro del nuovo superbonus al 90%, ma solo come interventi trainati.

Si prepara, invece, a cambiare percentuale il sismabonus acquisti, l’agevolazione dedicata a chi compra da imprese immobili che sono frutto di una demolizione con ricostruzione. Fino al 31 dicembre prossimo ci sarà l’agevolazione al 110% per i rogiti che rispettino alcune condizioni, come la sottoscrizione di un preliminare di vendita entro il 30 giugno scorso e il pagamento di acconti con lo strumento dello sconto in fattura. Dal 1° gennaio prossimo e per tutto il 2024, poi, resterà a disposizione la detrazione al 75% o all’85 per cento.

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