Giustizia

Nordio: Emergenza economica è priorità Governo, manca certezza del diritto per attrarre investitori"

Il Guardasigilli ha presentato la Relazione annuale sullo stato della giustizia in Italia

di Francesco Machina Grifeo

"Se gli investitori stranieri non investono in Italia, la ragione principale è dovuta al fatto che qui manca completamente la certezza del diritto e per la riscossione di un credito si richiedono tempi che sono 5 - 10 volte superiori a quelli della media europea. Questo impatto negativo della Giustizia sulla nostra economia è una delle preoccupazioni fondamentali per il nostro governo". Lo ha detto al Senato il guardasigilli Carlo Nordio illustrando la Relazione annuale sullo stato della giustizia in Italia.

"La nostra principale emergenza – ha proseguito - è quella economica, le nostre energie sono impegnate principalmente nella ristrutturazione di un sistema che permetta uno sviluppo forte e produttivo del tessuto imprenditoriale". Nordio ha poi ricordato gli obiettivi del Pnrr relativi all'abbattimento dell'arretrato e del disposition time, affermando che sono stati già raggiunti, in anticipo, quelli relativi all'Ufficio del processo, per il 2022, con l'assunzione di 10mila unità.

"Non ripeteremo mai abbastanza – ha aggiunto - che l'effettiva riduzione dei tempi dei processi costituisce un elemento essenziale per quanto riguarda l'economia". "E in relazione alle emergenze economiche che il paese sta attraversando la priorità assoluta è quella di accelerare e razionalizzare la nostra giustizia, essenzialmente quella civile anche se il penale ha un impatto mediatico maggiore".

Il Guardasigilli ha poi insistito sul ruolo strategico della digitalizzazione ricordando che sono stati fatti "significativi di interventi sul processo telematico sia civile che penale che – ha affermato - si è completamente realizzato". Mentre entro il mese di giugno il Ministero "adotterà gli atti necessari per l'effettiva applicazione delle disposizioni contenute nei decreti legislativi attuativi".

Intervenendo poi sulla questione divenuta ancor più scottante delle intercettazioni dopo l'arrresto di Matteo Messina Denaro, Nordio ha per prima cosa affermato: "Oggi si chiude davvero una delle più drammatiche stagioni della storia della Repubblica. Con la cattura dell'ultimo super latitante, si rinnova altresì l'impegno quotidiano nella lotta ad ogni mafia e ad ogni forma di criminalità"; ed ha poi aggiunto: "Non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni su mafia e terrorismo, questo fatto non sarà mai abbastanza ribadito". E ha aggiunto: "Nell'affermare che i mafiosi non parlano tra di loro al telefono alludo al fatto che nessuno di loro al telefono abbia manifestato volontà di delinquere o espresso delle parola che costituiscano prova di un delitto in atto o futuro".

Riguardo poi il tema della presunzione di innocenza, Nordio ha assicurato che il "fermo proposito" del Governo è quello di "attuare in modo rapido ed efficace il garantismo nel diritto penale". "Realizzeremo – ha aggiunto - la tutela della presunzione di innocenza, assicurandone la dignità e l'onore delle persone nel corso delle indagini e del processo. Ma assicureremo anche la certezza della pena che non dovrà coincidere sempre e soltanto col carcere, ma che sarà comunque certa, rapida, afflittiva, proporzionata e orientata al recupero del condannato, come indicato dal dettato costituzionale". 

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