Famiglia

Organismo forense: bene Cassazione su domanda congiunta di separazione e divorzio

L’Ocf “viva soddisfazione” per la decisione n. 28727 della Cassazione che “pone fine alla difformità di pronunce ristabilendo un criterio univoco di interpretazione dell’art. 473 bis n. 49 cpc”

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Dopo la decisione di ieri della Suprema corte (n. 28727) che ha giudicato ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, l’Organismo congressuale forense esprime “viva soddisfazione”. “Si tratta - si legge in una nota - di un tempestivo della Corte di Cassazione che pone fine alla difformità di pronunce di merito ristabilendo un criterio univoco di interpretazione dell’art. 473 bis n. 49 cpc.”

Con la sentenza n. 28727/2023 , spiega l’Ocf, la Prima Sezione della Corte di cassazione - su rinvio pregiudiziale del Tribunale di Treviso ex art 363 bis cpc per la risoluzione di una questione di diritto che presenti gravi difficoltà interpretative - ha affermato il principio secondo il quale: “In tema di crisi familiare, nell’ambito del procedimento di cui all’art 473 bis 51 cpc è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”.

All’indomani della entrata in vigore della riforma Cartabia che ha introdotto la facoltà prevista dall’art 473 bis n. 49 cpc di proporre domanda cumulata di separazione e divorzio, prosegue l’Organismo forense, si è assistito al proliferare di pronunce discordanti in vari Tribunali d’Italia (Treviso, Firenze, Genova, MIlano, Vercelli, Lamezia Terme, Bari, Padova) e con propria nota del giugno 2023 l’Ocf aveva chiesto al Ministero di chiarire la disciplina con un intervento normativo.

Con la sentenza odierna, conclude la nota, “la Cassazione ha chiarito i dubbi interpretativi cosicché la normativa vigente può essere applicata in modo univoco e senza disparità di trattamento su tutto il territorio nazionale”. L’Ocf “auspica che l’introduzione di tale facoltà possa condurre un maggior rispetto delle linee guida in tema di giustizia previste dal PNRR”.

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