Paralisi Sorveglianza in Campania, Camere penali: situazione gravissima
I penalisti denunciano la "sistematica, atavica e non più tollerabile compressione dei diritti dei detenuti"
Sul piede di guerra le Camere Penali di Napoli, Benevento, Irpina, Napoli Nord, Nola, Santa Maria Capua Vetere e Torre Annunziata, che in maniera unanime denunciano "le gravissime condizioni in cui versa il Tribunale di Sorveglianza partenopeo". "Le gravissime e croniche disfunzioni del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, rese ancora più acute dall'attuale contesto emergenziale - tuonano - oramai non sono più tollerabili. Da troppi anni nel distretto di Corte di Appello di Napoli viene sistematicamente mortificato il diritto dei detenuti ad espiare la pena secondo principi e modalità conformi al dettato costituzionale".
"La sistematica, atavica e non più tollerabile compressione dei diritti dei detenuti da parte dell'Ufficio di Sorveglianza di Napoli - incalzano le Camere Penali - necessita di risposte ferme e tempestive e di un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della giurisdizione".
E invitano "tutti i magistrati e lo stesso presidente del Tribunale di Sorveglianza, che peraltro in numerose occasione hanno pubblicamente evidenziato le gravissime condizioni in cui versa il Tribunale di Sorveglianza partenopeo, a rendere note le eventuali ragioni ostative all'adempimento ed a valutare ogni forma di sollecitazione, ivi inclusa la possibilità di autosospendersi dal servizio per impossibilità di rispettare le norme codicistiche e costituzionali, affinché il governo disponga con assoluta urgenza tutti i provvedimenti necessari per l'immediato ripristino nella legalità costituzionale della pena".
Tra le problematiche sollevate: il tempo che intercorre tra la presentazione delle richieste di accesso ai benefici penitenziari e la loro registrazione; il tempo che intercorre tra la registrazione dell'istanza e la fissazione dell'udienza; l'elevato numero di rinvii delle udienze per carenza o assenza di istruttoria; la tempistica di invio delle impugnazioni alla Suprema Corte di Cassazione; la tempistica di decisione in merito ai permessi premio; la tempistica per la valutazione delle istanze di liberazione anticipata; la tempistica per la decisione delle istanze di riabilitazione; la tempistica per la fissazione delle udienze di reclamo; la mancata e/o tardiva registrazione delle informazioni nei sistemi informatici.
In assenza di un'effettiva risoluzione delle problematiche o dell'avvio di una congiunta azione di protesta, le Camere Penali distrettuali preannunciano iniziative "di protesta necessarie per garantire ai detenuti il rispetto della dignità e dei diritti allo stato intollerabilmente calpestati".