Professione e Mercato

Parametri forensi più vicini al traguardo

Il ministero dell'Economia ha dato il via libera alla revisione

di Giovanni Negri

Parametri forensi ormai in vista del traguardo. L’ultimo via libera, prima dell’adozione del decreto da parte del ministero della Giustizia, è stato dato dal Mef. Lo annuncia il sottosegretario alla Giustizia con delega alle professioni, Francesco Paolo Sisto.

«Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha dato il via libera alla revisione delle tabelle professionali forensi, esprimendo sul punto un giudizio totalmente positivo. Il prossimo passo, che si concretizzerà a strettissimo giro, è il decreto ministeriale che consentirà di dare finalmente vita a un intervento atteso dal 2014», sottolinea Sisto. E poi il sottosegretario rilancia, facendo dell’intervento «l’ulteriore dimostrazione della rinnovata attenzione che il Governo sta riservando al mondo delle professioni, nella consapevolezza della centralità del loro ruolo per la crescita del Paese. Sarà così possibile, dopo anni di attesa, adeguare la remunerazione delle prestazioni degli avvocati a un dato più vicino alla realtà».

Del testo in realtà si erano perse le tracce dopo il parere espresso a febbraio dal Consiglio di Stato che , tra l’altro, aveva espresso la richiesta di un aumento del compenso da attribuire agli avvocati che raggiungono un accordo al termine del percorso di conciliazione.

A rimanere era infatti un’ingiustificata differenza, che ora dovrebbe essere stata eliminata, che rendeva più pingue il compenso riconosciuto, per la medesima controversia, al legale che aveva condotto la vicenda in giudizio e al verdetto del giudice. Insomma, paradossalmente, a essere penalizzata sarebbe stata proprio quella conclusione stragiudiziale che tutte le riforme del processo civile, anche quella tuttora in corso di elaborazione, intende perseguire.

In generale, gli obiettivi dell’intervento sono rappresentati dalla riduzione del margine di discrezionalità del giudice nella liquidazione dei compensi per garantire maggiore omogeneità e uniformità nell’applicazione dei parametri sul territorio nazionale, e nell’accorciamento della distanza tra aumenti e diminuzioni dei valori medi individuati dai parametri in relazione alle varie fasi del processo, attraverso l’adozione di un’unica percentuale del 50% al posto delle precedenti percentuali diversificate. Tra le novità principali, la determinazione della tariffa oraria che, prevista dalla legge professionale, non ha mai visto l’individuazione di una soglia economica di riferimento. L’applicazione di un costo per ora di prestazione professionale, tra un minimo di 200 e un massimo di 500 euro, resta però opzione e mai obbligo, andrà cioè sempre concordata tra le parti.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©