Lavoro

Previdenza forense, dal 2024 al via il sistema contributivo - Militi: "Salvi i diritti quesiti"

Il Presidente di Cassa forense Walter Militi indica i tempi e afferma che ci sarà maggiore equità tra contribuzione versata e pensione erogata. Il nuovo Regolamento pronto entro la fine dell'anno

di Francesco Machina Grifeo

La riforma contributiva della previdenza forense entrerà in vigore il 1° gennaio 2024. Mentre il nuovo Regolamento della Previdenza sarà completato già per la fine dell'anno in corso. Ma non ci sarà nulla da temere per i "diritti quesiti" e le "aspettative" in corso di maturazione, grazie all'assoluto rispetto del principio del pro-rata temporis. La necessità di intervenire così rapidamente invece deriva dalla perdita di sostenibilità a lungo termine dell'attuale assetto previdenziale, per ragioni sia di reddito che demografiche, e garantirà maggiore equità tra versato e riscosso.

I chiarimenti arrivano direttamente dalla penna del Presidente di Cassa forense Valter Militi costretto ad intervenire con una lettera agli iscritti, pubblicata sul sito web istituzionale, per precisare che "sono destituite di fondamento e inutilmente allarmistiche" una serie di "anticipazioni" apparse in questi giorni su alcuni organi di stampa in ordine alla Riforma Previdenziale in corso di approvazione da parte del Comitato dei Delegati.

La Riforma in discussione, ricorda Militi, è stata preceduta da oltre due anni di studio da parte di una apposita Commissione, che si è avvalsa anche del supporto di "autorevoli esperti della materia", ed ha prestato "particolare attenzione ai vincoli normativi in tema di ‘diritti quesiti' e di ‘aspettative' in corso di maturazione, con assoluto rispetto del principio del pro-rata temporis".

Mentre, spiega ancora il Presidente, il percorso riformatore "si è reso necessario a seguito delle risultanze dell'ultimo bilancio tecnico al 31/12/2020 che rappresenta un saldo totale negativo a partire dal 2049 e, quindi, evidenzia il venir meno della sostenibilità finanziaria trentennale prevista, con vincolo legislativo, dall'art. 1, comma 763 della legge 296/2006".

Nessuna anticipazione però sulle soluzioni tecniche che verranno adottate, e che metteranno al centro "le categorie più deboli, i giovani e le donne". Esse, infatti, saranno comunicate solo al termine delle votazioni sia sui singoli articoli e sui "numerosi emendamenti presentati".

L'introduzione di un sistema di calcolo contributivo delle prestazioni, "con i dovuti accorgimenti consentiti dalla legge - rassicura Militi -, garantirà una maggiore equità tra contribuzione versata e pensione erogata mantenendo, comunque, un livello adeguato delle future prestazioni, grazie anche alla buona patrimonializzazione che l'Ente ha raggiunto in questi ultimi anni".

Il Comitato dei Delegati, nella sua attuale composizione, conta di ultimare l'approvazione del Nuovo Regolamento della Previdenza entro il corrente anno. Di conseguenza, "tenuto conto dei tempi tecnici per l'approvazione ministeriale, l'entrata in vigore della Riforma è prevista per il 1° gennaio 2024".

Per Militi, dunque: "Ci sarà tempo e modo per dare una corretta informazione sui contenuti di dettaglio a tutta l'Avvocatura mettendo in luce le caratteristiche positive delle modifiche che verranno introdotte".

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