Rassegne di Giurisprudenza

Principio della soccombenza nel procedimento per la riparazione dell'ingiusta detenzione

a cura della Redazione di PlusPlus24 Diritto

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - Procedimento - Regolamentazione spese del giudizio.
Il procedimento per la riparazione dell'ingiusta detenzione è a contraddittorio necessario - che si instaura con la notifica della domanda, a cura della cancelleria, al Ministero dell'economia e delle finanze - ma non a carattere contenzioso necessario, in quanto l'Amministrazione intimata può non costituirsi, ovvero costituirsi aderendo alla richiesta del privato o rimettersi al giudice. Ne consegue che in questi ultimi casi, non essendovi contrasto di interessi da dirimere, non v'è soccombenza dell'Amministrazione e non può essere pronunciata la sua condanna alla rifusione delle spese, nonché degli eventuali diritti e onorari di rappresentanza e difesa in favore della controparte, mentre, qualora essa si costituisca, svolgendo una qualsiasi eccezione diretta a paralizzare o ridurre la pretesa dell'istante e veda rigettate le sue deduzioni o conclusioni, il contraddittorio si connota di carattere contenzioso e il giudice deve porre le spese stesse, nonché gli eventuali diritti e onorari a carico dell'Amministrazione soccombente o, se ne sussistono le condizioni, dichiararle totalmente o parzialmente compensate.
•Corte di cassazione, sezione III penale, sentenza 8 gennaio 2021 n. 402

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - In genere - Spese del procedimento - Regolamentazione - Indicazioni.
Nel procedimento di riparazione per l'ingiusta detenzione la pubblica amministrazione, nel caso in cui non si opponga alla pretesa dell'interessato, non può essere considerata soccombente e non può pertanto essere condannata al rimborso delle spese processuali sostenute dalla parte privata, mentre, qualora si costituisca opponendosi alla pretesa dell'istante, la regolamentazione delle spese va effettuata in applicazione dell'art. 92 cod. proc. civ. nell'attuale formulazione, introdotta dal d.l. 12 settembre 2014, n. 132, convertito in legge 10 novembre 2014, n. 162, che consente la compensazione integrale o parziale solo in caso di soccombenza reciproca, di assoluta novità della questione trattata o mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti o di altre analoghe gravi ed eccezionali ragioni.
•Corte di cassazione, sezione IV penale, sentenza 9 ottobre 2019 n. 41307

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - Procedimento - Spese - Mancata opposizione del ministero del tesoro alla liquidazione - Principio della soccombenza - Applicazione - Esclusione - Fattispecie.
Nel procedimento di riparazione per l'ingiusta detenzione, ove l'Amministrazione non si costituisca oppure, costituendosi, non si opponga alla pretesa dell'interessato, il giudice, in caso di rigetto dell'istanza di riparazione, non può condannare l'istante alla refusione delle spese processuali in favore del Ministero resistente, non essendo configurabile la soccombenza secondo i principi civilistici.(Fattispecie di avvenuta trasmissione, tramite PEC, da parte dell'Avvocatura dello Stato, di memoria difensiva considerata dalla Corte mezzo non consentito per la costituzione e peraltro priva di profili di contrapposizione alla pretesa indennitaria).
•Corte di cassazione, sezione IV penale, sentenza 7 febbraio 2019 n. 5923

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - Procedimento - Spese - Mancata costituzione o mancata opposizione dell'amministrazione - Principio di soccombenza - Applicazione - Esclusione.
Essendo il procedimento per la riparazione dell'ingiusta detenzione a contraddittorio necessario, ma non a carattere contenzioso necessario, nel caso in cui l'Amministrazione non si costituisca ovvero non si opponga alla richiesta del privato non può ritenersi soccombente e dunque non può essere pronunciata la sua condanna alla rifusione delle spese, nonché degli eventuali diritti e onorari di rappresentanza e difesa in favore della controparte.
•Corte di cassazione, sezione IV penale, sentenza 12 giugno 2008 n. 23929

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - Procedimento - Spese - Mancata opposizione del tesoro alla liquidazione - Principio della soccombenza - Applicazione - Esclusione - Opposizione del Pm - Irrilevanza.
In tema di spese relative alla procedura di riparazione dell'ingiusta detenzione, occorre tenere presente che l'indennità non può essere pagata se non ricorrendo al giudice; pertanto, allorché il Ministero del Tesoro, costituendosi in giudizio, non si opponga alla domanda, non è applicabile il principio della soccombenza di cui all'art. 91 cod. proc. civ., che trova fondamento nella possibilità che la pretesa fatta valere in giudizio possa essere soddisfatta dalla controparte anche al di fuori del giudizio, ed il giudice non deve procedere a liquidazione delle spese che restano a carico di ciascuna delle parti; né il procedimento assume carattere contenzioso per l'eventuale opposizione del pubblico ministero poiché quest'ultimo è estraneo al rapporto civilistico tra istante e amministrazione del Tesoro, avendo il suo intervento natura identica a quella di cui all'art. 70 cod. proc. civ.
•Corte di cassazione, sezione IV penale, sentenza 17 dicembre 2007 n. 46777