Professione e Mercato

Pro bono: la richiesta di assistenza legale viene gestita dalla rete

Le linee guida operative da febbraio hanno permesso di includere anche le persone fisiche

Il primo passo è la richiesta da inviare a Cild (Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili), una delle due clearing house che prendono in carico le domande di assistenza legale da parte dei soggetti più bisognosi o la cui causa sia meritevole di supporto. Cild da febbraio scorso prende in carico anche le richieste che arrivano dai singoli individui, oltre a quelle che già venivano inoltrate da Ong e associazioni non profit.

Secondo le linee guida per la gestione delle domande individuali - indicazioni che hanno debuttato a febbraio e che Cild ha messo a punto insieme all’associazione Pro bono Italia - la richiesta (che consiste in un modulo e un questionario che si possono scaricare dal sito (www.cild.eu) viene esaminata entro due giorni lavorativi dalla trasmissione.

Iter veloce
Se la domanda, che contiene oltre ai dati anagrafici anche informazioni di carattere finanziario del richiedente, viene accolta, Cild invia nei successivi tre giorni lavorativi una mail agli avvocati della rete e assegna il caso al primo che si dichiara disponibile. Quest’ultimo, prima di assumere l’incarico, dovrà effettuare un controllo preliminare (per esempio, verificare che non ci siano conflitti di interesse) e poi prendere contatto e incontrare l’interessato.

Se la questione si rivela di facile risoluzione, l’avvocato, una volta terminato il lavoro, invierà una mail a Cild descrivendo l’esito del caso e l’assistenza fornita. Al contrario, se il problema dovesse risultare più complesso e richiedere tempi lunghi, l’avvocato informerà periodicamente per mail Cild sugli sviluppi della causa.

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