Comunitario e Internazionale

Procura europea, proposta Cartabia: 20 Pm per l'Italia

Saranno magistrati in ruolo, designati dal Csm. Svolgeranno indagini e processi davanti alle Corti nazionali alle dipendenze del Procuratore Ue

Venti e dislocati nelle principali sedi giudiziarie. Saranno tanti i pm italiani che lavoreranno per Eppo , la procura europea, secondo la proposta della ministra della Giustizia Marta Cartabia, su cui si pronuncerà il 23 marzo il plenum del Csm, nella riunione presieduta dal capo dello Stato.

Sarà la prima occasione di confronto con il Csm di Cartabia, che invece ha già incontrato il vice presidente David Ermini il 4 marzo scorso al ministero della Giustizia. Al centro di quel colloquio c'era proprio il tema della procura europea, di cui Cartabia ha parlato anche nella riunione di ieri con i capigruppo della maggioranza nelle Commissioni Giustizia di Camera e Senato.

L'Italia è un po' in ritardo rispetto ad altri Paesi nell'attuazione degli ultimi passaggi necessari al pieno funzionamento della procura europea , che già esiste. Si tratta ora di nominare i Ped, i procuratori europei delegati.

Sono i sostituti, in ogni Stato dell'Unione, del Procuratore Europeo, che a breve sarà il titolare esclusivo dell'azione penale per tutti i reati che offendono gli interessi finanziari della Unione Europea.

Il Csm ha indicato i criteri per la loro designazione, ma perchè si proceda al bando di concorso occorrono ulteriori passaggi. A partire dal parere sulla proposta della ministra Cartabia di determinare in 20 il loro numero, su cui la prossima settimana si pronuncerà la Commissione prima del voto del plenum.

I Ped - che in Italia saranno magistrati in ruolo, ma negli altri Paesi non necessariamente - svolgeranno indagini e celebreranno processi innanzi alle corti nazionali, designati dal Csm, ma alle dipendenze della Procura europea.

Nella circolare Il Csm ha stabilito che nella loro scelta sarà valorizzata l'esperienza nella conduzione di indagini in materia di reati contro la PA o di criminalità economica e finanziaria e nella cooperazione giudiziaria internazionale.

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