Civile

Rc auto, la qualità di vittima prevale su quella di assicurato responsabile

Il concorso di colpa della vittima per condotta illecita ha effetti sui congiunti, ma non quando il proprietario trasportato non ha commesso infrazioni

di Simona Gatti

La qualità di vittima prevale su quella di assicurato responsabile e pertanto il proprietario del veicolo che viaggiava come trasportato ha diritto al risarcimento. Questo il principio della sentenza 12901/2021 espresso dalla Cassazione secondo la quale il proprietario che al momento del sinistro si trovava in macchina senza essere alla guida deve ottenere l'indennizzo pieno per il danno derivante dalla circolazione non illegale del mezzo, senza che assuma rilevanza la sua eventuale corresponsabilità nell'incidente.

Al centro della vicenda il ricorso contro una grande compagnia di assicurazioni da parte di due sorelle che avevano perso la madre in un incidente stradale mentre viaggiava sulla sua auto guidata da un'altra persona. Il motivo sollevato riguarda la decisione della Corte di appello per la quale il proprietario, corresponsabile ex lege e condebitore solidale per i sinistri causati dal conducente, se trasportato doveva vedersi ridotto il risarcimento del danno in ragione dell'aliquota di colpa (pari al 25%) a carico del conducente dell'auto, e che di tale colpa rispondevano anche gli eredi, sia che agissero iure proprio sia iure successionis.

Secondo i ricorrenti il concorso di colpa della vittima per condotta illecita ha effetti sui congiunti, ma non quando, come in questo caso, il proprietario trasportato non abbia commesso infrazioni. Non può estendersi a lui (e ai suoi eredi) la violazione stradale compiuta dal conducente in concorso di colpa con altro mezzo. La Suprema corte ha accolto l'eccezione.

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