Penale

Rdc, il sequestro preventivo del denaro sul conto deve rispettare i limiti di pignorabilità di stipendi e indennità

La confusione con il patrimonio del debitore è superata dal criterio temporale dell'accredito delle somme

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di Paola Rossi

In caso di illecita percezione del reddito di cittadinanza il sequestro preventivo del denaro presente sul conto corrente è limitato dal perimetro di pignorabilità delle somme ricevute a titolo di emolumenti o prestazioni previdenziali. La misura incontra i limiti imposti dall'articolo 545 del Codice di procedura civile. Chiarisce la questione la sentenza n. 14584/2023 della Corte di cassazione.

Quindi se il titolare del conto è percettore del reddito di cittadinanza la somma a tale titolo ricevuta si considera confusa nella posta attiva di denaro rinvenuta sul conto corrente. Ma su tale denaro scatta la presunzione della presenza di somme percepite a titolo retributivo o previdenziale da parte del beneficiario del sostegno al reddito.

Il ricorso si fonda sulla mancata applicazione, da parte dei giudici di merito, dei diversi criteri quantitativi che regolano la pignorabilità in base alla data dei versamenti ricevuti dal soggetto da parte del datore di lavoro o dell'ente di previdenza.
Infatti, per le rate ricevute prima della misura ablativa il limite massimo è quello del triplo della pensione sociale mentre per quelle successive si applicano le regole sui crediti impignorabili previste dall'articolo 545 del Codice di procedura civile.

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