Giustizia

Recovery Giustizia, 2mld per tagliare i tempi del processo con digitalizzazione e giudici onorari

“L’obiettivo è garantire la ragionevole durata del processo attraverso l’innovazione dei modelli organizzativi"

Ci sono 2 miliardi di euro per l’“Innovazione organizzativa della Giustizia” nella bozza di Recovery plan approvata la notte scorsa dal Consiglio dei ministri senza il voto dei ministri di Italia Viva (Teresa Bellanova ed Elena Bonetti) che lamentano l'assenza del Mes. Ad essi vanno poi aggiunti, si legge nel documento, “risorse complementari per 1 miliardo e 10 milioni dagli stanziamenti della Legge di Bilancio”.

Le risorse serviranno a ridurre “notevolmente” i tempi, vero male della giurisdizione italiane, anche grazie all’implementazione dell’“Ufficio per il processo”. “L’obiettivo - si legge - è garantire la ragionevole durata del processo attraverso l’innovazione dei modelli organizzativi e assicurando un più efficiente impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”.

Si prevede dunque una forte spinta alla digitalizzazione ma scorrendo il testo si scopre anche il ruolo di jolly che ancora una volta viene attribuito alla magistratura onoraria, peraltro impegnata proprio in queste settimane in un una dura battaglia per il riconoscimento di una serie di diritti che la categoria ritiene negati. Ed è forse anche per questo che nella giornata di ieri è stata assegnata la sede deliberante in Commissione giustizia del Senato al Ddl di riforma della magistratura onorariache dovrebbe evitare alcune storture della riforma Orlando la cui entrata in vigore è prevista per quest’anno.


L’ufficio per il processo
A spiegare quale sia il ruolo dell’ufficio del processo è lo stesso PNRR: “è un modello di collaborazione integrata attraverso il quale i giudici professionali possono avvalersi del contributo di personale tecnico di supporto, così da concentrare le proprie energie sui profili decisionali”. Per meglio operare dunque viene prevista l’immissione di personale tecnico (informatici, architetti, ingegneri) per l’attività edilizia, e di responsabili di organizzazione per lo sviluppo e il monitoraggio dei risultati. Gli addetti all’ufficio del processo, inoltre, avranno il compito di collaborare allo studio della controversia e della giurisprudenza pertinente, di predisporre le bozze di provvedimenti, di collaborare alla raccolta della prova dichiarativa nel processo civile.

Il ruolo degli onorari

Negli uffici del processo dei tribunali “maggiormente gravati da arretrato nel settore civile”, è previsto “l’innesto straordinario di professionalità già strutturate e, quindi, in grado di operare da subito a pieno regime, con la finalità specifica di collaborare con il magistrato nell’adozione della decisione e nella redazione della sentenza”. Sono i “magistrati onorari aggregati” ai quali viene di fatto subappaltato il processo. Essi infatti “concorreranno all’attività di definizione dei procedimenti mediante la redazione di progetti completi di sentenza al fine di consentire la riduzione dei tempi di durata dei procedimenti civili e la definizione anticipata dei procedimenti per i quali sia stata fissata udienza per la precisazione delle conclusioni”.

Il contenzioso tributario in Cassazione
Anche per lo smaltimento del contenzioso tributario pendente davanti alla Corte di Cassazione si prevede il massivo, per quanto temporaneo, ricorso alla magistratura onoraria. Peraltro proprio sulla possibilità degli onorari di far parte di collegi giudicanti è atteso in queste ore un verdetto della Corte costituzionale.

La solo sezione tributaria infatti ha una pendenza, al 2019, di 52.540 procedimenti, mentre tutte le altre sezioni ordinarie civili assieme hanno una pendenza di 51.583 procedimenti (esclusa la materia dell’immigrazione). Dunque, “Al fine di affrontare questa perdurante criticità, si prevede che possano essere assegnati, in via straordinaria, magistrati onorari ausiliari in via temporanea e contingente alle sezioni tributarie della Corte, e per due cicli, al fine di abbattere l’arretrato endemico”.


Sicurezza informatica e tecnologia
In ultimo il capitolo più strettamente tecnologico: il rafforzamento della sicurezza e l'innovazione dei software e delle infrastrutture digitali. Tali interventi, secondo la bozza, “combinandosi con il completamento della digitalizzazione del processo civile e di quello penale e con le riforme normative in programma, le misure relative al personale garantiranno performance di durata all’altezza di parametri europei”.

Le riforme dei codici
Ai fini dell’efficientamento della Giustizia, oltre che della “tutela dei diritti di azione e di difesa, e di valorizzazione della professionalità e dell’indipendenza della Magistratura”, il Recovery cita poi i progetti di riforma, in Parlamento, del processo civile, penale e dell’ordinamento giudiziario, tutti “naturalmente aperti ai contributi che verranno avanzati nel corso dell’iter parlamentare e che si dimostreranno capaci di conseguire, con ancora più efficacia”.

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