Regione Lazio: 320 mila euro per gli Uffici dei Giudici di Pace nei piccoli comuni
Una legge stanzia 320 mila euro per il biennio 2024-2025 per i comuni che hanno richiesto e ottenuto il mantenimento della sede degli uffici dei Gdp. Per il Pd lo stanziamento è insufficiente
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Antonello Aurigemma, ha approvato – con 31 voti favorevoli e 6 astenuti – la proposta di legge n. 44 del 13 luglio 2023, concernente: ’Contributo ai Comuni per le spese di funzionamento degli uffici del Giudice di Pace’.
Si tratta, spiega una nota della regione, di un provvedimento di c inque articoli (più uno aggiuntivo, introdotto con un emendamento presentato dalla Giunta), che consente alla Regione di concedere un contributo annuale ai comuni, singoli o associati, che hanno richiesto e ottenuto il mantenimento della sede degli uffici del giudice di pace.
La Giunta regionale determinerà, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, i criteri e le modalità per la concessione del contributo di 160mila euro per ciascuna annualità 2024 e 2025.
Inoltre, l’articolo aggiuntivo consente ai comuni di destinare come sede degli uffici dei giudici di pace i complessi immobiliari provenienti da enti disciolti, attraverso una modifica alla legge regionale n. 70 del 1989.
La proposta di legge è stata illustrata in Aula dal primo firmatario, il consigliere Cosmo Mitrano (Forza Italia), il quale ha spiegato che “ci sono circa 100 comuni virtuosi nel Lazio, che nel tempo si sono resi disponibili ad aprire sedi distaccate dei giudici pace, con costi a loro carico, dopo la chiusura di alcuni tribunali”. Per questo motivo, Mitrano ha presentato la proposta di legge come un “fondamentale supporto a questi comuni per mantenere in piedi questi presìdi di giustizia di prossimità, che rendono un servizio di legalità, di trasparenza, necessario per rispondere ai fabbisogni dei territori”.
Per l’assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, agli Enti locali e alla Polizia locale, Luisa Regimenti la norma è molto utile in quanto, spiega, “nei procedimenti incardinati presso il Giudice di Pace, spesso intervengono funzionari e rappresentanti delle amministrazioni locali, che, in assenza di ufficio nel proprio Comune, sono costretti a spostarsi sottraendo giornate al servizio e impiegando risorse per i trasferimenti”.
Emanuela Droghei (Pd), ha parlato di una “proposta di legge utile per i cittadini” ma ha espresso rammarico “perché lo stanziamento economico è insufficiente a rendere questo strumento più credibile sia per i comuni che devono utilizzarlo e sia che per i cittadini che sono i beneficiari finali del provvedimento”. Sullo stanziamento previsto è intervenuta anche Eleonora Mattia (Pd), per dire che “si tratta di un provvedimento già fatto da noi in passato, che però è stato definanziato nella scorsa legge di stabilità. Ora questa legge ritorna sulla questione però con meno risorse”.