Professione e Mercato

Respinta la richiesta di compenso del legale se la delibera d'incarico è dichiarata inesistente

Il giudice ha ritenuto, inoltre, corretta la liquidazione dell'indennizzo, precisando che il difensore non aveva titolo a ottenere alcun importo a titolo di mancato guadagno

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di Giampaolo Piagnerelli

Qualora l'amministrazione abbia deliberato di conferire un incarico professionale, stipulando anche il contratto di prestazione d'opera professionale, il diritto del professionista al compenso viene meno nel caso in cui l'ente abbia con una successiva delibera espressamente disposto l'annullamento per vizi di legittimità della delibera avente a oggetto il conferimento dell'incarico.

Lo precisa la Cassazione con l'ordinanza n. 17577/21. Un avvocato ha evocato in causa l'azienda sanitaria provinciale di Cosenza (cosiddetta Asp) esponendo che, con apposita convenzione, adottata sulla scorta di due delibere, gli era stato affidato l'incarico professionale di supporto e assistenza tecnica in un rilevante numero di procedimenti giudiziari con un compenso mensile di 3mila euro. Il legale inoltre ha puntualizzato che l'Asp aveva erogato solo un acconto di circa 56mila euro e che l'incarico gli era stato revocato poiché le delibere in base alle quali era stata stipulata la convenzione erano state dichiarate inesistenti dal Commissario straordinario dell'Asp, in data 7 maggio 2010.

Il professionista, così, ha chiesto la liquidazione di 391mila euro a saldo delle proprie competenze. Il giudice distrettuale, però, ha ritenuto che il contratto di patrocinio fosse affetto da nullità derivata dalla dichiarata invalidità delle delibere di incarico. Al tempo stesso era preclusa la possibilità di disporre il pagamento in applicazione dei parametri concordati dalle parti essendo irrilevante che l'Asp avesse conferito la procura alle liti, atteso che il rapporto professionale a monte era ormai venuto meno.

Il giudice ha ritenuto, inoltre, corretta la liquidazione dell'indennizzo, precisando che il difensore non aveva titolo a ottenere alcun importo a titolo di mancato guadagno. I Supremi giudici si sono attenuti a quanto stabilito dal giudice di merito e hanno bocciato nuovamente la richiesta del legale.

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