EditorialeGiustizia

Rettifica del sesso tra diritto e realtà in un necessario rapporto di scambio

di Giuseppe Finocchiaro - Professore di Diritto processuale civile presso l'Università di Brescia

N. 38

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Il giudice delle leggi con la recente sentenza n. 143 del 2024 ha richiamato l'attenzione del legislatore, quale "primo interprete della sensibilità sociale", sulla questione della "condizione non binaria", esortandolo tacitamente a legiferare al riguardo. Secondo Giuseppe Finocchiaro la Consulta ha fatto bene poiché una pronuncia d'illegittimità costituzionale additiva della possibilità di un sesso diverso rispetto a quelli tradizionali finirebbe con il creare una grandissima confusione. Anche se l'esigenza di intervenire a regolare la materia è destinata a diventare urgente e pressante.

Dopo tre mesi dalla dichiarazione d'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 26, della legge 20 maggio 2016 n. 76, nella parte in cui stabilisce che la sentenza di rettificazione anagrafica di attribuzione di sesso determina lo scioglimento automatico dell'unione civile senza prevedere, laddove l'attore e l'altra parte dell'unione rappresentino personalmente e congiuntamente al giudice, fino all'udienza di precisazione delle conclusioni, l'intenzione di contrarre matrimonio, che il giudice...