Responsabilità

Risarcibile la perdita della chances di diventare nonni

Lo ha stabilito il tribunale di Bolzano con la sentenze n. 638/2021

di Andrea Alberto Moramarco

In caso di morte del feto causalmente e colposamente riconducibile al comportamento degli operatori sanitari, è risarcibile il danno da perdita di chances costituito dalla impossibilità di diventare nonni. In tal caso, infatti, è totalmente frustrata l'aspettativa di «veder nascere e crescere un legame parentale ed affettivo con quella che sarebbe dovuta essere la loro nipote». Questo è quanto afferma il Tribunale di Bolzano con la sentenza n. 638/2021.

Il caso
La triste vicenda riguarda il parto di una donna di 28 anni, la cui gravidanza era normodecorsa e priva di complicanze fino al momento del ricovero. Giunta in ospedale, nel corso dell'assistenza al travaglio si presentavano alcuni problemi che il personale sanitario non si mostrava in grado di risolvere, con la conseguenza che la bambina nasceva già morta con decesso avvenuto «in concomitanza con il periodo espulsivo del travaglio a causa di uno stato di protratta sofferenza ipossica endouterina».
A seguito dell'accaduto, una delle conseguenze giudiziarie della vicenda vedeva tutti e quattro i mancati nonni rivolgersi al Tribunale, al fine di ottenere un risarcimento del danno parentale o di quello da perdita di chance, per la perdita della futura nipotina. Per gli attori, infatti, la morte della bambina subito dopo il parto era riconducibile al comportamento negligente, imprudente o imperito del personale ospedaliero, circostanza che ha impedito loro di «diventare nonni della figlioletta dei loro rispettivi figli». L'azienda ospedaliera riteneva, però, non risarcibile alcunché, posto che trattandosi di morte del feto, non si era instaurato alcun rapporto parentale nonni-nipote risarcibile.

La responsabilità degli operatori sanitari
Il Tribunale analizza i fatti e con l'ausilio inevitabile di una consulenza tecnica opta per il riconoscimento della responsabilità degli operatori dell'ospedale e per il risarcimento del danno da perdita di chances, ovvero quella degli attori di diventare nonni.
Quanto all'accertamento della responsabilità dell'ospedale, dall'istruttoria emergeva che durante il parto non venivano «seguite le procedure corrette e conformi alla leges artis finalizzate alla tutela del benessere fetale», sicché la morte del feto era riconducibile all'operato dei sanitari, i quali con una più accurata sorveglianza avrebbero potuto far nascere la bambina. Di conseguenza, sussistevano tutti gli elementi per la responsabilità dell'ospedale per l'evento occorso, per fatto degli ausiliari ex articolo 1228 cod. civ..

Il danno da perdita di chances
Quanto al profilo del risarcimento, per il giudice non può prescindersi dalla circostanza «che il feto della futura nipotina era già morto, non verificandosi, dunque, la nascita del neonato». In sostanza, non essendovi stata una nascita «non potrà parlarsi di lesione di rapporto parentale alcuno, poiché alcun legame può venirsi a creare con una creatura mai venuta ad esistenza». A ben vedere però, prosegue il Tribunale, la condotta dei sanitari «cagionando la morte del feto ha portato con sé la conseguenza della totale recisione della possibilità, da parte degli odierni attori, di poter vedere nascere la loro nipotina e di poter coltivare con lei un solido legame affettivo», interesse ancorato ai valori espressi dagli articoli 29 e 30 Cost.. Tale forma di pregiudizio integra la perdita di una chances, risarcibile mediante il ricorso a criteri di valutazione puramente equitativa rimessi alla prudente discrezionalità del giudice di merito.
Ebbene, conclude il Tribunale, considerando che «la morte del feto sopraggiungeva allorquando la nascita era ormai prossima, venendo così frustrata una possibilità in un momento prossimo alla sua concretizzazione» pare equo corrispondere a ciascuno degli attori la somma di 20 mila euro.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©