Si configura il reato di bancarotta fraudolenta con la cessione del ramo d'azienda quando il corrispettivo è assente o inferiore al valore reale
Reati fallimentari - Bancarotta fraudolenta distrattiva - Cessione di un ramo di azienda - Situazione debitoria aziendale - Assenza di corrispettivo o corrispettivo inferiore - Configurazione del reato
Integra il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale la cessione di un ramo di azienda senza corrispettivo o con corrispettivo inferiore al valore reale; nè assume rilievo, al riguardo, il dettato dell'articolo 2560, comma 2, c.c. in ordine alla responsabilità dell'acquirente rispetto ai pregressi debiti dell'azienda, costituendo tale garanzia un "post factum" della già consumata distrazione. La cessione di un ramo d'azienda che renda non più possibile l'utile perseguimento dell'oggetto sociale senza garantire contestualmente il ripiano della situazione debitoria della società è senza dubbio una operazione distrattiva.
• Corte di Cassazione, pen., sez. V, sentenza del 10 gennaio 2023, n. 509
Reati fallimentari - Bancarotta fraudolenta - In genere - Cessione di un ramo di azienda - Integrazione del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale - Condizioni - Rilevanza delle responsabilità ex art. 2560, comma 2 cod. civ. - Esclusione
Integra il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale la cessione di un ramo di azienda senza corrispettivo o con corrispettivo inferiore al valore reale; nè assume rilievo, al riguardo, il dettato dell'art. 2560, comma 2, cod. civ. in ordine alla responsabilità dell'acquirente rispetto ai pregressi debiti dell'azienda, costituendo tale garanzia un "post factum" della già consumata distrazione.
• Corte di Cassazione, pen., sez. V, sentenza del 20 luglio 2018, n. 34464
Reati fallimentari - Bancarotta fraudolenta - In genere - Bancarotta impropria patrimoniale - Cessione di ramo d'azienda - Impossibilità di perseguire utilmente l'oggetto sociale - Reato - Sussistenza.
Integra il reato di bancarotta fraudolenta impropria patrimoniale la cessione di un ramo d'azienda che renda non più possibile l'utile perseguimento dell'oggetto sociale senza garantire contestualmente il ripiano della situazione debitoria della società.
• Corte di Cassazione, pen., sez. V, sentenza del 19 marzo 2012 n. 10778
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