Sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali, via libera dal Cdm
Il Dlgs che attua un direttiva Ue riguarda i cittadini di Paesi terzi. Draghi: Spero riforma della Giustizia sia completata con prontezza, serve anche alla toghe
Nella giornata di ieri, il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del ministro della giustizia Marta Cartabia, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2019/884 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 che modifica la decisione quadro 2009/315/GAI del Consiglio per quanto riguarda lo scambio di informazione sui cittadini di Paesi terzi e il Sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali (ECRIS), e che sostituisce la decisione 2009/316/GAI del Consiglio.
Questa mattina in un messaggio inviato al convegno 'La riforma Cartabia - Nuove sfide per una giustizia che cambia' in corso all'Università di Padova, il Presidente Draghi ha affermato: "Gli italiani si aspettano dalla magistratura decisioni giuste e prevedibili, in tempi brevi. Gli stessi magistrati hanno bisogno di una riforma che rafforzi la loro credibilità e terzietà. Questi sono i principi alla base della riforma del Governo, che auspico possa essere completata con prontezza".
L'obiettivo primario delle nuove norme, spiega un comunicato del Governo, è di consentire uno scambio efficace di informazioni sulle condanne di cittadini di paesi terzi tramite il Sistema europeo di informazione sui casellari giudiziali (ECRIS). A tal fine, si adottano misure per garantire che le condanne siano corredate di informazioni sulla cittadinanza o sulle cittadinanze della persona condannata e procedure di risposta alle richieste di informazioni, con l'integrazione dell'estratto del casellario giudiziale richiesto da un cittadino di Paese terzo con le informazioni provenienti da altri Stati membri.
PROCESSO PENALE - Il correttivo alla Riforma Cartabia apre la “partita” delle garanzie
di Giorgio Spangher - Professore emerito di dirittoe procedura penale presso La Sapienza Università di Roma