Giustizia

Sisto: "Stop a processo mediatico" - Masi (Cnf): "Limiti allo sciacallaggio"

Il sottosegretario alla Giustizia interviene alla seduta plenaria del Consiglio nazionale forense

Creare un'alleanza contro il processo mediatico con la collaborazione e il supporto del Consiglio nazionale forense. È la richiesta che il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha anticipato oggi, nella prima visita istituzionale del governo Draghi, ai consiglieri del Cnf riuniti in seduta plenaria e che ha subito trovato il consenso della presidente Maria Masi.

"Lo scopo della mia presenza qui oggi – ha detto Sisto al plenum del Cnf – riguarda, forse, la più importante ‘riforma giudiziaria': una battaglia contro il processo mediatico che cancella il diritto costituzionale alla presunzione di innocenza. Basta conferenze stampa, basta foto e interviste sui processi in corso, un diritto all'oblio che sia effettivo".
"Su questo – ha concluso Sisto rivolgendosi al plenum del Cnf - vi chiedo la massima collaborazione e tutto il vostro supporto quando questa battaglia entrerà nel vivo: restituire il processo alle aule di tribunale, a chi, nella giurisdizione, determina le sorti del processo".

"Il Consiglio nazionale forense è da sempre e in particolare negli ultimi anni in prima fila in una battaglia culturale a favore del garantismo" ha affermato la presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense Maria Masi. "È fondamentale - ha proseguito -salvaguardare la corretta idea del processo, con l'essere umano al centro come afferma la Costituzione. E non dobbiamo confondere il processo mediatico con il diritto all'informazione: la spettacolarizzazione e il sensazionalismo possono alimentare un'opinione pubblica colpevolista fin dalle indagini".

"Siamo da tempo convinti della necessità - ha concluso Masi - di porre dei limiti allo sciacallaggio mediatico che contrasta fortemente con lo Stato di diritto, che spesso viola il rispetto alla privacy e che rischia di esercitare un condizionamento indebito nei confronti degli operatori della giustizia".

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