Lavoro

Smart working, procedura semplificata fino al 31 gennaio

Lo ha affermato il ministero del Lavoro con una Faq pubblicata sul suo sito internet

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di Giampiero Falasca e Matteo Prioschi

La procedura di comunicazione al ministero del Lavoro relativa all'attivazione dello smart working fino al 31 gennaio 2021 può essere fatta in modalità semplificata. Lo ha affermato lo stesso ministero con una Faq pubblicata sul suo sito internet.
La procedura semplificata è stata introdotta nel periodo emergenziale per alleggerire gli adempimenti dei datori di lavoro a cui l'utilizzo della modalità di lavoro agile è raccomandato, dai provvedimenti governativi e dai protocolli siglati tra le parti sociali, quale soluzione per ridurre le possibilità di contagio e quindi tutelare la salute dei dipendenti.
Tale procedura consente l'invio dei nominativi dei lavoratori coinvolti tramite un unico file excel. Non è necessario allegare l'accordo individuale di smart working siglato tra azienda e dipendente. Questa è la procedura da seguire per quanto riguarda il rapporto tra azienda e Ministero, che dunque resta in vigore fino al termine attualmente previsto dello stato di emergenza, cioè il 31 gennaio.
Tuttavia lo smart working prevede anche la gestione dello stesso nel rapporto tra azienda e lavoratore che, secondo le regole ordinarie dettate dalla legge 81/2017, comporta la sottoscrizione dell'accordo individuale e la consegna dell'informativa in materia di salute e sicurezza al dipendente.
Sempre a seguito della situazione di emergenza, già dalla scorsa primavera il datore di lavoro può attivare lo smart working senza necessità di sottoscrivere l'accordo e inviando tramite posta elettronica l'informativa su salute e sicurezza.
Attualmente, però, la deroga relativa all'accordo individuale e all'informativa termina il 31 dicembre 2020, secondo quanto previsto dall'articolo 90 del decreto legge 34/2020 come modificato dall'articolo 1 del decreto legge 125/2020.
Un disallineamento già evidenziato dagli addetti ai lavori e che sarebbe opportuno eliminare, operazione che però non si può fare con una Faq pubblicata sul sito internet del ministero in quanto la differenza di date conseguenza di decreti legge e Dpcm.
In effetti l'anomalia sarà sanata a breve seguendo il corretto iter normativo. Infatti ieri, in fase di conversione in legge del decreto 125/2020, il Senato ha approvato un emendamento secondo cui «l'articolo 90, commi 3 e 4, del decreto legge 19 marzio 2020, n. 34...è prorogato fino al 31 gennaio 2021 e comunque fino al termine dello stato di emergenza».
Dunque non solo i due termini saranno allineati al 31 gennaio, ma in caso di ulteriore proroga dello stato di emergenza andranno automaticamente di pari passo.
Tuttavia la norma di legge oggi non è ancora operativa in quanto l'iter di conversione in legge del decreto 125/2020 ha superato al momento solo l'esame del Senato e quindi ora passerà alla Camera.

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