Sono 843 gli uffici del processo già operativi, 7.000 gli addetti
I risultati del primo monitoraggio sulla novità organizzativa
Sono 5.462 nei Tribunali e 1.497 nelle Corti d’appello gli addetti all’ufficio del processo in servizio; mentre al 30 giugno scorso gli uffici operativi erano 152 presso le Corti d’appello e 691 presso i tribunali. Questi i risultati del primo monitoraggio effettuato dal ministero della Giustizia su una delle principali novità organizzative, fortemente potenziata dalle riforme Cartabia anche nel contesto degli obiettivi da raggiungere con il Pnrr.
Quanto all’impatto, in termini assoluti, calano le pendenze, sia nel civile che nel penale. Il monitoraggio nazionale e distrettuale sull’andamento dei procedimenti civili e penali e dell’arretrato civile evidenzia per il primo semestre 2022 un miglioramento rispetto alla fine del 2021: nel settore civile si riducono infatti del 5,4%, mentre nel settore penale la riduzione si attesta al 4,9 per cento. Per la prima volta dal 2003, le pendenze totali nel settore civile scendono al di sotto dei 3 milioni. Sempre con riferimento alla fine del 2021, l’arretrato civile è diminuito del 3% in Tribunale, del 14,1% in Corte d’appello e del 3,9% in Cassazione.
L’attività prevalente riguarda la predisposizione di bozze di provvedimenti, diversamente intesa a seconda delle modalità operative degli uffici. Infatti, la maggioranza degli uffici giudiziari affida agli addetti la predisposizione di bozze dei provvedimenti seriali o di complessità medio bassa, mentre altri uffici affidano agli addetti anche la predisposizione di bozze di provvedimenti complessi. Inoltre, anche la tipologia dei provvedimenti in questione varia molto. Altre attività svolte dagli addetti riguardano la ricerca giurisprudenziale e la redazione della scheda del processo.
Con riferimento alle efficienze organizzative, la maggior parte degli uffici ha sottolineato la significativa utilità degli addetti. In particolare, le corti interpellate hanno evidenziato la velocizzazione dei tempi di redazione dei provvedimenti, la riduzione dell’arretrato, la maggiore velocità dei procedimenti e l’aumento della produzione di provvedimenti giurisdizionali (specialmente quelli seriali o più semplici).
Negli uffici giudiziari di primo grado, emerge un pieno coinvolgimento degli addetti nell’assistenza al magistrato, nella gestione delle istanze, nella fase di valutazione delle prove da ammettere e della regolarità delle notifiche, nella verbalizzazione delle escussioni testimoniali (nell’ambito specifico della protezione internazionale, particolarmente significativo anche solo sul piano quantitativo) si evidenzia l’apporto degli addetti nell’audizione dei richiedenti protezione) e, di particolare importanza, nella predisposizione di provvedimenti da adottare in udienza. Gli uffici hanno rilevato un importante incremento del numero dei provvedimenti resi in udienza, con conseguente velocizzazione dei tempi di trattazione e, in alcuni casi, dei rinvii. Le principali criticità evidenziate sono rappresentate dall’esiguo numero di addetti in servizio rispetto a quanto programmato nei distretti del nord-ovest e nord-est.
Prima dell’avvio del Pnrr il numero di uffici del processo era pari, rispettivamente, a 83 in Corte d’appello e 308 in Tribunale. Tuttavia, analizzando la distribuzione degli uffici tra sedi, emerge che circa un terzo di Corti d’appello ha istituito un solo ufficio; per i Tribunali lo stesso dato è pari al 28 per cento. La maggior parte degli uffici del processo copre una intera sezione dell’ufficio giudiziario, ma significativa è anche la percentuale di uffici trasversali su un settore (civile o penale) e, nei tribunali, la percentuale di uffici che copre più magistrati di una sezione.
Il confronto tra il numero di uffici istituiti e il numero di addetti in servizio presso ciascun ufficio evidenzia una situazione di elevata eterogeneità. Per gli uffici di secondo grado, ad un estremo si collocano la Corte d’appello di Firenze che ha istituito un solo ufficio, a fronte di 82 addetti ricevuti e la Corte d’appello di Napoli con 3 uffici istituiti e 153 addetti ricevuti; all’altro estremo si posiziona la Corte d’appello dell’Aquila che ha istituito 9 uffici per un totale di 43 addetti.
Differenze significative anche fra i Tribunali: all’estremo superiore si colloca il distretto di Napoli che ha istituito 35 uffici per 734 addetti ricevuti, e all’estremo inferiore si collocano i distretti di Ancona e Trieste con rispettivamente 33 uffici per 94 addetti e 16 uffici per 54 addetti.
Complessivamente, nelle Corti di appello, la dimensione degli uffici del processo, misurata sul totale delle risorse ad esso assegnate, è collegata alla dimensione dell’ufficio giudiziario. Per i Tribunali il legameè più debole; nei tribunali metropolitani la metà degli uffici ha più di 25 risorse.
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di Giulio M. Salerno - Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università di Macerata