Famiglia

Srl start-up innovative, il Consiglio di Stato rimette al centro i notai

Secondo Palazzo Spada violazioni sostanziali <br/>a norme di rango primario

di Alessandro Galimberti

Indietro tutta, per le start-up innovative il notaio serve eccome. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale - Sezione Sesta, sentenza 2643/2021 depositata ieri - fa strike della sentenza del Tar Lazio del 2017 (10004) e del Dm del Mise del 17 febbraio 2016 sulle «modalità di redazione degli atti costitutivi di società a responsabilità limitata start-up innovative». Il Cds ha infatti accolto l’appello del Consiglio del Notariato e respinto quello incidentale del Ministero teso a salvare le vie “veloci” dettate (peraltro alternativamente) dall’articolo 4 del dl 24 gennaio 2015.

Secondo i giudici il potere esercitato dal Ministero attraverso il decreto impugnato non poteva avere alcuna portata innovativa dell’ordinamento, ovvero, nello specifico, non poteva incidere sulla tipologia degli atti necessari per la costituzione delle start up innovative, così come previsti dalla norma di fonte primaria.Il Dm del Mise, scrive il Cds, «lungi dal limitarsi a recepire le indicazioni promananti dal Legislatore, si è spinto marcatamente oltre, finendo per porsi in contrasto con la fonte primaria, in palese contrasto con il principio di gerarchia delle fonti». Del resto ad affermare la necessità del controllo di legalità in sede di costituzione, modificazione ed estinzione delle società di capitali erano le stesse direttive europee, insiste il Consiglio, recependo l’argomentazione forte del Notariato.

Quanto ai correttivi in corsa per ampliare i poteri delle Camere di commercio in materia (controlli antiriciclaggio compresi), il Cds sottolinea che il Dpr di riferimento (581/1995) attribuisce agli Uffici del Registro delle Imprese la competenza ad un controllo di tipo «eminentemente formale», ben diverso dallo scrutinio richiesto al professionista notaio. Ancora, i giudici rimarcano la violazione dell’articolo 2463 del codice civile sulla Srl per «aggiramento della procedura per l'iscrizione; la violazione dell’articolo 2481-bis, c.2, c.c., dell'art. 2004 e dell'articolo 2483, co. 2, c.c. per «manifesta contrarietà del modello dello statuto con i principi civilistici in tema di termini di sottoscrizione dell’aumento di capitale e di disciplina dei titoli di debito; la violazione dei principi e delle funzioni previste dal dlgs 231/2007» (antiriciclaggio). «Nell’immaginario collettivo togliere di mezzo il notaio è considerato sinonimo di semplificazione - dice la presidente del Consiglio nazionale del Notariato, Valentina Rubertelli - la realtà è molto diversa ed è ben sintetizzata dalla dichiarazione del presidente del Consiglio, Mario Draghi, secondo cui non c’è crescita del Paese senza regole e senza legalità». Luca Carabetta (M5S, Commissione attività produttive) ha «l’amaro in bocca» e depositerà « un’interrogazione al Mise per chiedere conto delle tutele per i nuovi imprenditori».

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