Civile

Sulla legge Pinto il primo rinvio pregiudiziale alla Cassazione

Applicata una delle misure più innovative della riforma del Codice

di Giovanni Negri

È la prima applicazione di una delle novità più significative della riforma del Codice di procedura civile, il rinvio pregiudiziale alla Cassazione. Perché, come previsto dalle disposizioni applicative della novità introdotta da qualche settimana, con la pubblicità data dalla pubblicazione del provvedimento sul sito della medesima Cassazione, la Corte d’appello di Napoli ha devoluto in via preventiva la decisione su una questione cruciale, le condizioni per ottenere l’equa riparazione per l’eccessiva durata del giudizio davanti al giudice di pace.

In discussione c’è infatti l’ammissibilità di una richiesta di equa riparazione presentata senza la preventiva proposizione dell’istanza di decisione orale prevista dall’articolo 281 sexies del Codice di procedura civile. Sul punto, come ricorda l’ordinanza del 2 marzo, si fronteggiano due orientamenti diametralmente opposti. Il primo, sostenuto dalla difesa, vede circoscritto lo schema di decisione in seguito a trattazione orale al procedimento davanti al giudice monocratico, come confermato dal «capo III bis–del procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica».

Inoltre, il legislatore, nel delineare il procedimento davanti al giudice di pace avrebbe dettato una disciplina autonoma e del tutto specifica «in ragione della diversità ontologica di tale rito rispetto a quello ordinario svolgentesi innanzi al Tribunale».

Il secondo invece, che aveva condotto in primo grado a un giudizio di inammissibilità della richiesta, valorizza il rinvio fatto dal Codice all’applicabilità davanti al giudice di pace delle misure procedurali in corso davanti al giudice unico.

La Corte d’appello, allora, ha riscontrato la presenza di tutte le condizioni previste per il rinvio, così come delineate dal nuovo articolo 363 bis del Codice di procedura civile, decidendo per la prima applicazione di una disposizione istituita per ridurre il contenzioso e favorire la certezza del diritto.

Innanzitutto la questione controversa è essenziale per la definizione del procedimento perché aderendo alla seconda soluzione interpretativa l’opposizione verrebbe interamente respinta, mentre avallando la prima ne emergerebbe la fondatezza, quantomeno parziale, della opposizione e della pretesa della difesa. Non risulta, poi, che la Cassazione si sia mai pronunciata sul punto.

Ci sono, poi, gravi difficoltà interpretative (aspetto cruciale sul quale l’ordinanza di rinvio è previsto debba diffondersi per metterne in evidenza esistenza e rilevanza): la questione è stata già affrontata in numerosi giudizi da parte della Corte d’appello, con diverse conclusioni, ed è sicuramente suscettibile di riproporsi in numerosi altri giudizi anche in considerazione, sottolinea l’ordinanza di rinvio, del crescente numero di ricorsi da legge Pinto per procedimenti davanti al giudice di pace.

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