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Torna il redditometro, sotto la lente i redditi presunti - Il testo del Dm in Gazzetta

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio, il decreto 7 maggio del Ministero dell’Economia “Determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche

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Il Fisco torna a mettere sotto la lente le capacità di spesa dei contribuenti per risalire ai loro redditi: dalle spese per l’auto a quelle per la casa, dal costo delle utenze a quelle per il possesso di barche.

È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio 2024 il decreto 7 maggio 2024 del Ministero dell’Economia e delle FinanzeDeterminazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche”. Era stato sospeso nel 2018. Il provvedimento nasce dalla necessità di “stabilire il contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva sulla base dei quali può essere fondata la determinazione sintetica del reddito o del maggior reddito complessivo delle persone fisiche applicabile agli accertamenti relativi ai redditi degli anni d’imposta a decorrere dal 2016”. La metodica è stata costruita sentiti l’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori.

 

Il provvedimento indica “le informazioni utilizzabili per determinare gli elementi indicativi di capacità contributiva presenti negli archivi in possesso dell’amministrazione finanziaria”. Si procederà alla determinazione sintetica del reddito sulla base sia delle spese presuntivamente attribuibili al contribuente”. Le disposizioni “si rendono applicabili alla determinazione sintetica dei redditi e dei maggiori redditi relativi agli anni d’imposta a decorrere dal 2016”.

I redditi dei contribuenti saranno esaminati secondo diverse tipologie: il decreto indica ad esempio 11 tipologie per i nuclei familiari e 5 diverse aree del Paese. Vengono inoltre presi in considerazione le quote di risparmio che si sono accumulate negli anni e le spese effettivamente sostenute così come risultano dall’Anagrafe tributaria.

“Le spese, distinte per gruppi e categorie di consumi del nucleo familiare di appartenenza del contribuente, - spiega il testo - sono desunte dall’indagine annuale sulle spese delle famiglie compresa nel Programma statistico nazionale, effettuata su campioni significativi di contribuenti appartenenti a undici tipologie di nuclei familiari, distribuite nelle cinque aree territoriali in cui è suddiviso il territorio nazionale”.

Si considerano “sostenute dal contribuente, le spese effettuate dal coniuge e dai familiari fiscalmente a carico”. Viceversa: “non si considerano sostenute dalla persona fisica le spese per i beni e servizi se gli stessi sono relativi esclusivamente ed effettivamente all’attività di impresa”.

I contribuenti dal canto loro avranno facoltà di dimostrare: che il finanziamento delle spese è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d’imposta, ovvero con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, o comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile, ovvero da parte di soggetti diversi dal contribuente.

Si potrà anche eccepire che le spese attribuite hanno un diverso ammontare e che la quota del risparmio utilizzata per consumi ed investimenti si è formata nel corso di anni precedenti.

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