Civile

Tra vicini si socializza ma si litiga per i rumori

L’Associazione Nazional-europea di Amministratori d’Immobili ha interpellato i suoi 13mila iscritti in tutta Italia sulla quotidianità dei rapporti tra condòmini e con lo stesso professionista.

Secondo gli amministratori interpellati, circa il 30% dei condòmini si incontra nel tempo libero: il 12,4% è coinvolto in attività di quartiere, il 2,4% organizza feste in condominio, compresa la cena di compleanno, ed un terzo condivide alcuni servizi, in particolare la chat condominiale su Whatsapp, per inviare avvisi, inviti, richieste e, soprattutto, per interpellare l’amministratore. Se si verifica un problema o una lite, quasi il 50% dei professionisti riferisce di essere coinvolto “abbastanza spesso” dai suoi amministrati, o addirittura “sempre” per il restante 46,8 degli intervistati. Solo il 3,6% ha dichiarato di essere chiamato “di rado”. Secondo i soci Anammi, poi, i rapporti con i condòmini, nel 62,8% dei casi, possono definirsi “buoni”, contro un 35,2% che invece vive relazioni “complicate” con il resto degli abitanti e addirittura un 2% che non ha alcun tipo di relazione.

I problemi condominiali più frequenti sono soprattutto la gestione di rumori e odori (55,2%), le liti per gli animali (31,2%), i contrasti sulle spese (25%), l’attribuzione dei parcheggi (22,8%).

Gli stessi amministratori affermano di riuscire a mediare nel 57,2% delle situazioni, il 35,6% ci riesce almeno nella metà dei casi.

«Ci sono realtà che sono quasi familiari, altre sono autentici campi di battaglia – chiarisce Giuseppe Bica, presidente dell’Anammi -. E i nostri associati sono formati ad attuare specifiche strategie di mediazione ».

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