Penale

Traffico di rifiuti e 231, azienda strumentale al reato

La Cassazione (sentenza 44372) conferma il sequestro preventivo di quote sociali e compendio aziendale di una Srl, quote in parte della persona indagata per il reato

di Patrizia Maciocchi

L’azienda è responsabile dei reati ambientali commessi nel suo interesse dall’amministratore. Una responsabilità, ai fini del Dgls 231/2001, deducibile «dall’asservimento della persona giuridica e del plesso aziendale alla realizzazione del reato». La Cassazione (sentenza 44372) conferma il sequestro preventivo di quote sociali e compendio aziendale di una Srl, quote in parte della persona indagata per il reato. E bolla come inammissibile la richiesta di riesame per l’incompatibilità della nomina del difensore della società. Per i giudici - a fronte del fumus del reato - è irrilevante che la responsabilità dell’ente non sia stata accertata quando «la condotta contestata al legale rappresentante e amministratore possa porsi a fondamento dell’illecito della società». Quanto all’interesse o al vantaggio, condizione per la responsabilità amministrativa, è evidente in un reato finalizzato a conseguire indebiti ricavi con attività in tutto o in parte abusive o a risparmi di spesa. Disegni nei quali dalle indagini risultano coinvolti gli amministratori e il compendio aziendale, strumentale alla realizzazione dell’illecito.

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