Società

Trasformazione Digitale e Sostenibilità: scenari e normative in atto

Grazie alla trasformazione digitale, le imprese hanno oggi l’opportunità non solo di aumentare i ricavi e ridurre i costi del ciclo produttivo, ma anche di ridurre i costi operativi, applicando la trasformazione digitale al proprio interno, nei momenti più strategici della propria operatività

Businessman touching screen virtual icon eco energy sustainable environment digital technology concept.

di Afra Casiraghi*

Trasformazione digitale e sostenibilità: questi sono i driver di mercato che hanno guidato e guidano le politiche delle imprese negli ultimi anni.

Trasformazione digitale

La trasformazione digitale può essere definita come l’insieme dei cambiamenti tecnologici, culturali e organizzativi finalizzati all’applicazione della tecnologia nella società. Uno degli strumenti per realizzare la trasformazione digitale è la digitalizzazione, ossia la traduzione di informazioni che esistono in forma analogica in un linguaggio digitale.

Negli ultimi anni la trasformazione digitale ha interessato profondamente la vita delle imprese in tutti i settori industriali.

Il settore in cui la trasformazione digitale ha avuto maggiore incidenza è senza dubbio il tech & comms: i progressi della tecnologia combinati con la disponibilità di enormi quantità di dati hanno permesso lo sviluppo di tecnologie avanzate quali l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things e la blockchain . Anche tramite questi strumenti, la transizione digitale si è estesa a tutti i settori industriali: basti pensare al settore retail & consumer , con la diffusione della vendita al dettaglio di prodotti digitali (software, e-books, newsletter, podcast, domotica, dispositivi di rilevazione ambientale, ecc.), servizi digitali (traduzioni automatiche, assistenza digitale personale, motori di ricerca, ecc.), canali di vendita (e-commerce) e relative strategie (es. utilizzo di algoritmi per la profilazione dei consumatori).

Un esempio tangibile di settore impattato dalla trasformazione digitale è il lifesciences & healthcare : la telemedicina è ormai una realtà concreta che rende possibile consulenza medica a distanza e telediagnosi mediante piattaforme digitali specializzate, estendendo l’accessibilità alle cure sanitarie, soprattutto in aree remote o meno servite.

Per alcune aziende la trasformazione digitale è stata così pervasiva da determinare un cambiamento integrale del (o in alcuni casi la creazione di un nuovo) business model (si pensi ai casi di Airbnb e Amazon).

Per altre aziende è stata uno strumento utile per (i) incrementare i ricavi, attraverso la digitalizzazione dei propri prodotti e servizi, e per (ii) ridurre i costi, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici d’avanguardia nelle fasi del ciclo produttivo, tra cui:

(i) l’implementazione di sistemi di pianificazione e gestione mediante l’utilizzo di software avanzati, come i sistemi Manufacturing Execution Systems (MES) in grado di ottimizzare l’allocazione delle risorse, migliorare la sequenza di produzione e ridurre i tempi di inattività, contribuendo a un utilizzo più efficiente delle risorse e a una produzione più rapida;

(ii) l’ottimizzazione della produzione, integrando sensori avanzati nei macchinari e nella struttura operativa che permettono di monitorare in tempo reale le prestazioni delle attrezzature e raccogliere dati sui processi produttivi. Un’impresa manifatturiera può utilizzare sensori per raccogliere dati sulle temperature, la pressione e altre variabili critiche durante la produzione; questi dati possono essere elaborati e utilizzati per ottimizzare i parametri di produzione, riducendo gli sprechi e aumentando la produttività;

(iii) l’analisi predittiva dei dati provenienti dai macchinari, prevedendo se e quando potrebbero verificarsi guasti o malfunzionamenti. Applicando l’analisi predittiva al ciclo produttivo è possibile pianificare interventi in modo proattivo, riducendo i tempi di inattività non pianificati e quindi migliorando la continuità operativa;

(iv) l’implementazione di soluzioni avanzate di tracciabilità dei prodotti lungo l’intero ciclo produttivo, al fine di aumentare trasparenza e qualità, consentendo al contempo un migliore controllo del processo e una risposta più rapida a eventuali problemi di produzione. Se un lotto di prodotti viene individuato come difettoso, la tracciabilità avanzata consente di identificare rapidamente la causa e correggerla, riducendo i costi derivanti dai prodotti difettosi.

La trasformazione continua a evolversi con il costante avanzamento delle tecnologie digitali, rappresentando un elemento chiave per la competitività e la sostenibilità delle aziende nel contesto contemporaneo.

Ma vi è di più.

Grazie alla trasformazione digitale, le imprese hanno oggi l’opportunità non solo di aumentare i ricavi e ridurre i costi del ciclo produttivo, ma anche di ridurre i costi operativi, applicando la trasformazione digitale al proprio interno, nei momenti più strategici della propria operatività.

Digitalizzare la governance

Digitalizzare la governance significa trasformare in un linguaggio digitale i documenti e i processi di decision making, implementando tecnologie a supporto della funzione gestoria del consiglio di amministrazione.

Così è possibile digitalizzare l’informativa preconsiliare, la relativa organizzazione e istruttoria, le modalità di svolgimento delle riunioni, i flussi informativi endoconsiliari previsti dall’art. 2381 del Codice civile, l’attività di monitoraggio e di compliance normativa e statutaria. L’utilizzo di strumenti digitali in ambito governance rappresenta d’altronde un importante strumento per tracciare l’adempimento dei doveri del board di agire in modo informato ”, espressione che ritroviamo proprio nell’ultimo comma dell’art. 2381 del Codice civile, facilitando, il dialogo con shareholders e stakeholders rilevanti, raccomandato anche dal Codice di corporate governance (art. 1, principio IV).

La digitalizzazione della governance riduce i costi operativi e al contempo: (i) crea valore in termini di efficienza, trasparenza e tracciabilità dei processi decisionali; (ii) permette la raccolta dei dati su cui si formano le decisioni, che possono essere rielaborati creando nuovi dati utili all’organizzazione e alle future decisioni; (iii) soprattutto, agevola la reportistica ESG.

Su quest’ultimo aspetto, digitalizzare la governance rappresenta una opportunità anche per realizzare la cosiddetta “ twin transition ”, ossia la strategia complessiva di coordinamento e integrazione della transizione ecologica e transizione digitale, massimizzando l’efficienza in entrambi i settori driver del mercato attuale.

Corporate Sustainability Reporting Directive

La Corporate Sustainability Reporting Directive (Direttiva (UE) 2022/2464 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022, d’ora in poi CSRD ) ha imposto a un elevatissimo numero di aziende di rendicontare e pubblicare informazioni di sostenibilità in una apposita sezione della relazione sulla gestione.

Con la CSRD la reportistica non è più sui dati “non finanziari” e non riguarda più unicamente gli enti di interesse pubblico (già soggetti alla Non-Financial Reporting Directive, ossia alla Direttiva 2014/95/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014).

La reportistica ESG ha a oggetto i “ fattori di sostenibilità ”, lungo tutta la supply chain (art. 19-bis, comma 2, lett. f(ii) e comma 3 e art. 29-bis, comma 2, lett. f(ii) e comma 3), e riguarda tutte le società di grandi dimensioni e/o società capogruppo (artt. 19-bis e 29-bis CSRD), anche di Paesi terzi rispetto all’Unione Europea (art. 40-bis CSRD).

Peraltro, allo stato attuale del quadro normativo (art. 29-quinquies CSRD), la relazione di gestione dovrà essere redatta secondo un formato unico di comunicazione noto come formato elettronico unico europeo (ESEF), in quanto proprio la digitalizzazione consente di centralizzare i dati a livello dell’Unione e degli Stati Membri in un formato aperto e accessibile che faciliti la lettura e ne consenta la comparazione.

E ancora, il comitato tecnico a supporto della Commissione Europea in materia di CSRD, cosiddetto EFRAG, è chiamato a creare una tassonomia per tutti gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) in formato XBRL.

Pubblicando report con tag XBRL, le imprese saranno certe del fatto che i loro dati segnalati saranno analizzati con precisione e rapidità, anche quando si tratta di una notevole mole di dati, permettendone la comparabilità.

Contenuti di sostenibilità in un linguaggio digitale: la CSRD è un esempio tangibile di compliance digitalizzata , volta a promuovere sostenibilità e trasparenza (v. considerando 55 CSRD).

Per adempiere agli obblighi imposti dalla CSRD sarà fondamentale digitalizzare i processi di raccolta, gestione e reportistica dei dati ESG (ad esempio attraverso sistemi digitali avanzati per monitorare le emissioni di carbonio, l’uso dell’acqua e altre metriche ambientali), consentendo una reportistica accurata e in tempo reale.

Per concludere, è utile richiamare un recente scritto (Note e Studi Assonime) che ha individuato le cinque direttrici verso cui orientare la funzione amministrativa negli anni a venire:

(i) favorire il coinvolgimento degli stakeholders attraverso l’impiego delle nuove tecnologie;

(ii) valorizzare la collaborazione e la competenza del consiglio di amministrazione per un approccio strategico alla sostenibilità e alla digitalizzazione (attraverso la composizione adeguata dell’intero consiglio, il processo di nomina e successione degli amministratori, in linea con le direttive del Codice di Corporate Governance, la formazione tramite sessioni di formazione ad hoc);

(iii) rivedere l’organizzazione, le procedure e i flussi informativi in chiave di innovazione sostenibile e digitale nel medio-lungo periodo;

(iv) contemplare sostenibilità e digitalizzazione come opportunità di crescita per le PMI e

(v) considerare come le decisioni strategiche e organizzative relative all’uso delle nuove tecnologie ricadono nell’ambito di applicazione della business judgment rule , con eventuali conseguenze in punto di responsabilità degli amministratori.

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*A cura dell’Avv. Afra Casiraghi, Studio Legale Bird & Bird

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