Lavoro

Tribunale di Palermo: rider lavoratore subordinato

Il rapporto di lavoro tra rider e azienda di food delivery è a tempo pieno e indeterminato

di Nino Amadore

Il rapporto di lavoro tra rider e azienda di food delivery è a tempo pieno e indeterminato. È il principio stabilito nella sentenza di Paola Marino, giudice del lavoro del Tribunale di Palermo, che ha dato ragione a Marco Tuttolomondo, un rider che era stato disconnesso da Foodninho Srl, piattaforma di food delivery a suo tempo acquisita dalla spagnola Glovo. Tuttolomondo (difeso dagli avvocati della Cigl Carlo de Marchis, Matilde Bidetti, Sergio Vacirca e dell’avvocato palermitano di Nidil Giorgia Lo Monaco) si è ritrovato disconnesso (in pratica non è più riuscito a entrare nella App di Glovo come faceva dal 5 ottobre del 2018) il 3 marzo di quest’anno e a quel punto ha deciso di rivolgersi al giudice: per gli avvocati la disconnessione sarebbe avvenuta per l’impegno del rider sul fronte sindacale.

Il giudice del lavoro ha stabilito che tra Tuttolomondo e Foodinho «intercorre un rapporto di lavoro subordinato e a tempo pieno dal 5 ottobre 2018, con lo svolgimento da parte del ricorrente di mansioni di ciclofattorino addetto alla consegna di merci, cibi e bevande, a domicilio, da inquadrare nel VI livello del Ccnl Terziario distribuzione e servizi». A nulla dunque è valsa la riconnessione di Tuttolomondo da parte di Glovo avvenuta il 12 giugno. Il giudice oltre a dichiarare «inefficace il licenziamento oralmente intimato» ha condannato Foodinho « a reintegrare il ricorrente nel posto di lavoro» e a «pagare la differenza retributiva per il periodo che va dal 5 ottobre 2018 al 4 marzo di quest’anno», cioè dal momento in cui Tuttolomondo ha cominciato a lavorare per la società fino al momento della disconnessione. Riconosciuto anche un risarcimento del danno dal giorno della disconnessione a quello della effettiva reintegra .

«Il giudice - spiega Giorgia Lo Monaco - è andato oltre la sentenza della Cassazione che aveva riconosciuto l’etero-organizzazione ai lavoratori di Foodora. E ha ritenuto che la disconnessione fosse un licenziamento orale e quindi inefficace». Sarà interessante leggere le motivazioni per capire meglio (ora è disponibile solo il dispositivo) ma «questa sentenza resta importantissima» dice Lo Monaco. «Una vittoria importante nella strada del riconoscimento dei diritti e delle tutele per questi lavoratori - dicono il segretario generale Nidil di Palermo Andrea Gattuso e il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo -. Ci aspettiamo un cambio di rotta da parte delle piattaforme che si ostinano a ritenere autonomi questi lavoratori ».

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