Ufficio del processo, 100mila procedimenti civili in più ogni anno
L’evidenza numerica in uno studio Ministero della Giustizia - Banca d’Italia, dal titolo: “Gli effetti dell’ufficio per il processo sul funzionamento della giustizia civile”
Con l’immissione del primo gruppo di addetti all’Ufficio del processo, dal primo trimestre 2022 alla fine del 2023, i tribunali che hanno ricevuto un numero maggiore di personale hanno registrato una variazione nel numero dei procedimenti definiti di circa 4 punti percentuali; per i procedimenti più complessi la variazione è di circa 10 punti percentuali. La stima proviene da uno studio congiunto del Ministero della Giustizia e della Banca d’Italia, dal titolo: “ Gli effetti dell’ufficio per il processo sul funzionamento della giustizia civile ”, ora disponibile nella sua versione integrale
L’incremento complessivo di definizioni ascrivibile all’investimento, si legge in una nota di Via Arenula, è valutabile in circa 100.000 procedimenti civili all’anno, pari a circa 1/3 dell’arretrato 2019. Infatti, spiega il documento, si può stimare “con qualche approssimazione” che ogni addetto all’UPP abbia aumentato il numero di procedimenti definiti di circa 20 unità all’anno”. In aggregato, quindi si torna ai 100.000 procedimenti in più all’anno, concentrati tra quelli più complessi e pendenti nei tribunali da più lungo tempo.
Il contributo degli addetti risulta essere maggiore nei tribunali che prima della pandemia avevano già livelli di produttività elevata, segno che gli uffici con maggiore capacità organizzativa hanno saputo sfruttare meglio le nuove risorse.
Sulla base dei risultati del monitoraggio semestrale condotto dal Ministero della giustizia, al 30.06.2023
- gli Aupp risultavano distribuiti per il 51% al settore civile, il 43% al settore penale e per la quota restante a servizi trasversali;
- in ambito civile, il modello organizzativo prevalente è il cd “one-to-one” (58% degli UPP);
- gli Aupp erano impiegati in via prevalente ad attività di supporto al giudice (63%).
Il miglioramento della gestione, come accennato, si è avuto soprattutto nei procedimenti più complessi, contribuendo a ridurre il carico di lavoro nei tribunali per i casi più difficili e pendenti da più tempo. Tale risultato, prosegue lo studio, può dipendere (i) dall’assegnazione degli addetti all’UPP prevalentemente a supporto dei giudici nella gestione dei procedimenti più complessi e/o (ii) da una riallocazione dell’attività dei giudici verso i procedimenti più complessi e risalenti nel tempo, favorito dal fatto che alcune attività (più semplici e routinarie) potevano essere efficacemente svolte dagli addetti all’UPP.
La maggiore capacità di definire i processi e, in particolare di quelli più complessi, si è riflessa anche sui progressi dei tribunali con riferimento agli obiettivi del PNRR: la riduzione dei procedimenti che erano pendenti ultra-triennali a dicembre 2019 e il disposition time. Relativamente ai procedimenti pendenti da più di tre anni a dicembre 2019 si osserva una diminuzione più marcata nei tribunali trattati.
Per il Ministero si tratta di un risultato “incoraggiante” anche alla luce del fatto che “gli effetti positivi messi in luce dall’analisi hanno riguardato il primo periodo di immissione degli addetti Upp; solo in un orizzonte temporale più lungo potranno pienamente dispiegarsi i benefci – in termini di quantità e qualità della risposta – della nuova organizzazione del lavoro all’interno degli uffici giudiziari”.
Il paper ricorda poi che nell’autunno 2023 sono state concordate con la Commissione europea modifiche al Piano che hanno determinato un incremento del contingente di risorse da destinare all’UPP negli ultimi due anni di PNRR. Le procedure di reclutamento dei nuovi addetti UPP si sono concluse a giugno 2024. Il Dlgs 151/2022 di attuazione della riforma Cartabia del processo civile ha poi previsto l’istituzione in via stabile dell’UPP, estendendolo a tutti gli uffici giudiziari.
In un’ottica di utilizzo efficiente delle risorse, occorrerà però superare gli attuali criteri di distribuzione delle risorse sul territorio, dettate dagli obiettivi PNRR - quasi la metà degli addetti all’UPP è stata assegnata ai tribunali del Mezzogiorno (oltre la metà se si guarda agli effettivi) -, in favore di criteri che valorizzino maggiormente l’effettiva domanda di giustizia. Ad oggi
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