Giustizia

Ufficio del processo, scommessa sul calo di arretrato e durata

L’esperienza di Roma dimostra, dati alla mano, la ricaduta positiva nella contrazione dei tempi di durata

di Giovanni Negri

Potere contare su un afflusso inedito di risorse avrà un effetto significativo sulla riduzione dei tempi di durata dei processi? Dalla risposta a questa domanda anche una possibile sdrammatizzazione del conflitto sulla riforma del processo penale. E, tra le risorse, almeno quelle relative al personale, centrale è l’Ufficio del processo, la struttura di supporto all’attività della magistratura che ha come principale obiettivo il taglio dei tempi di definizione dei giudizi, sia civili sia penali. Con i fondi del Pnrr il ministero della Giustizia prevede l’ingresso di 16.500 laureati (in giurisprudenza, in economia, scienze politiche o con titoli equivalenti). Le assunzioni saranno a termine, nel periodo 2021-2024, in 2 scaglioni, il primo con contratti della durata massima di 2 anni e 7 mesi e il secondo con durata di 2 anni.

Il periodo trascorso nell’Ufficio del processo avrà poi una rilevanza su vari fronti: varrà come titolo di preferenza per l’accesso al concorso per l’ingresso in magistratura oppure per l’ingresso nella magistratura onoraria, sarà equiparato a un anno di tirocinio per l’accesso alla professione di avvocato o di notaio, sarà parificato a un anno di frequenza della scuola di specializzazione nelle professioni legali.

Gli addetti all’Ufficio del processo dovranno collaborare allo studio della controversia e della giurisprudenza, predisporre le bozze di provvedimenti, collaborare all’organizzazione, anche dell’intero ufficio (per esempio con banche dati giurisprudenziali interne), supportare il magistrato e l’intero ufficio giudiziario in tutte le attività preparatorie e collaterali alla decisione

Di fatto, oggi l’Ufficio del processo è operativo in 22 Corti d’appello (8 delle quali con più di una struttura dedicata), 106 Tribunali ordinari e 5 Tribunali per i minorenni. I 5 Tribunali con il maggior numero di Uffici sono quello di Ancona, con 9 civili e 5 penali, Roma con 11, tutti civili e Bari con 10, 6 civili e 4 penali.

Ed è proprio l’esperienza di Roma, in Corte d’appello, a potere dimostrare, dati alla mano, la ricaduta positiva dell’adozione dell’Ufficio del processo nella contrazione dei tempi di durata. Con riferimento al periodo gennaio 2016-settembre 2019 (sino cioè al momento della riorganizzazione tabellare della Corte d’appello). Al 1° gennaio 2016 pendevano 11.630 cause divise tra 3 collegi. Il collegio del giovedì aveva in carico 3.579 cause e ne ha definite 1.519. In termini percentuali si tratta del 42,4% dell’arretrato. Gli altri collegi che trattano le stesse materie hanno esaurito, col metodo tradizionale, tra il 13% e il 14 per cento.

Le cause di durata superiore ai 2 anni, quelle cioè a rischio di provocare una richiesta di risarcimento per mancato rispetto dei termini di ragionevole durata, sono state ridotte del 73% nel collegio che ha potuto contare sulla struttura di supporto, gli altri collegi si sono fermati, nelle stesse materie al 35 per cento. La riduzione dei tempi del giudizio ha richiesto l’esame anticipato delle impugnazioni e la decisione nella prima udienza di trattazione. A essersi ridotta è anche la durata media del procedimento visto che nel 2015, nel collegio che poi adottò l’Ufficio del processo, la lunghezza era di 2.273 giorni, mentre nel 2019 si fermata di poco al sopra dei 1.000 (1.052).

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