Vacanza all inclusive, il tour operator risponde se il personale dell'hotel è negligente
Secondo il Tribunale di Roma è da escludere che la condotta possa integrare l'ipotesi del fatto imprevedibile
Il danno causato dalla negligenza del personale della struttura di cui si avvale il tour operator è imputabile alla medesima società organizzatrice del viaggio, la quale è tenuta perciò a risarcire i danni ex articolo 43 del Codice del turismo (Dlgs 79/2011) Ad affermarlo è il Tribunale di Roma nella sentenza n. 5295/2020, interpretando gli articoli 43, 44 e 46 del Codice del turismo, nella versione precedente alla riforma del maggio 2018.
Il caso
La vicenda che ha dato origine alla controversia è abbastanza singolare: in occasione di una cena nel ristorante della struttura alberghiera che ospitava una coppia, in vacanza a Zanzibar con la formula all inclusive, mentre stava mangiando un'insalata, lo sfortunato ragazzo si provocava la lesione di un dente masticando il vetro del bordo dell'insalatiera scheggiata. Accertato l'incidente e rientrato in Italia, il ragazzo citava in giudizio il tour operator chiedendo il pagamento delle spese odontoiatriche sostenute.
La decisione
In primo grado il giudice di pace rigettava la domanda ritenendo l'organizzatore del viaggio esente da responsabilità, trattandosi di un caso fortuito. Di diverso avviso si è mostrato, invece, il Tribunale in grado d'appello, per il quale il danno è conseguenza della negligenza del personale del ristorante dell'hotel che non aveva verificato che l'insalatiera fosse scheggiata e che vi fossero dei vetri al suo interno. Pertanto, trattandosi di danno causato dalla negligenza di personale della struttura di cui si era avvalsa la società organizzatrice del viaggio, quest'ultima è tenuta a rispondere dei danni ex articolo 43 codice del turismo. Secondo il giudice è da escludere, dunque, che la condotta negligente dei camerieri della struttura alberghiera possa integrare l'ipotesi del fatto imprevedibile o inevitabile.
