Giustizia

Vaccini: Avvocati categoria a rischio a regioni alterne

Sicilia e Toscana hanno inserito i legali nel piano vaccinale, nessuna risposta alle richieste degli Ordini nel Lazio, Lombardia e Calabria

di Francesco Machina Grifeo

Vaccinazione senza regole omogenee per gli avvocati. Mentre alcune Regioni, come la Sicilia e la Toscana, hanno inserito i legali tra le categorie a rischio, includendoli nella profilassi prevista per gli uffici giudiziari, altri Ordini territoriali che pure ne avevano fatto richiesta non hanno avuto risposte.

A lanciare l'allarme è Antonino Galletti, Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, il più grande d'Italia, che ha rivolto un appello al neo Ministro Cartabia, perché "riporti un minimo di razionalità in un procedere finora abbastanza schizofrenico".

La questione monta nel corso della giornata e nel tardo pomeriggio, il senatore di Forza Italia Franco Dal Mas rende noto che, su richiesta del suo gruppo , la Commissione Giustizia del Senato ha dato mandato al presidente Andrea Ostellari di richiedere al ministro competente "di introdurre criteri omogenei sul territorio nazionale, e di specificare formalmente che il settore giustizia oltre al personale della giustizia, comprende anche gli avvocati per la funzione che viene quotidianamente esercitata secondo quanto esposto in premessa".

"Per quanto riguarda l'Avvocatura - spiega Galletti - siamo all'assurdo oramai di una vaccinazione a macchia di leopardo sul territorio nazionale. Capita così che gli avvocati siano considerati categoria a rischio a Palermo ed in Firenze e non invece altrove, ad esempio, a Roma e nel Lazio, dove fin da novembre abbiamo chiesto come COA Roma e come Unione degli Ordini Forensi del Lazio di procedere alla vaccinazione degli iscritti quanto prima per assicurare continuità al servizio primario della Giustizia".

"Per ora non sono arrivate risposte - prosegue Galletti - eppure sia in Sicilia, sia in Toscana e sia nel Lazio, gli avvocati frequentano aule d'udienza affollate, visitano i detenuti, incontrano una pluralità di assistiti, contribuiscono come parte essenziale al funzionamento di un servizio pubblico essenziale quale quello della Giustizia, che non può certo fermarsi, non potendosi sbattere le porta in faccia ai diritti ed alle libertà".

"Siamo così al paradosso – prosegue - che un avvocato romano, che pure potrebbe essere chiamato a partecipare un'udienza in presenza a Firenze non è vaccinato, a differenza dei colleghi di quella città". Secondo Galletti dunque è necessario procedere a un "intervento organico che riguardi tutto il territorio nazionale".

A richiedere il riconoscimento come categoria a rischio è anche il presidente dell'Ordine degli avvocati di Catanzaro Antonello Talerico con una lettera inviata al presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì. E un intervento prioritario per la categoria è stato chiesto nella giornata di ieri dal Presidente del Coa Napoli nord, Gianfranco Mallardo.

Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, invece, come detto, ha ricevuto comunicazione dell'inserimento degli Avvocati tra le categorie con priorità del programma di vaccinazione. Il Presidente del COA , avv. Giovanni Immordino, ha commentato: "Gli avvocati hanno continuato a lavorare, mettendo sempre a rischio la propria salute".

Polemiche in Toscana dopo che l'Ordine degli avvocati di Firenze ha comunicato agli iscritti: "La Regione ha accolto la richiesta di inserire nella campagna di vaccinazione anti Covid il personale dell'amministrazione giudiziaria e gli avvocati". Legali dunque inclusi insieme alle forze dell'ordine, al personale scolastico e ai membri del sistema giudiziario fra i destinatari delle dosi AstraZeneca. A gettare acqua sul fuoco l'assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, che ha spiegato che siccome le dosi "possono essere somministrate solo a persone fra i 18 e i 55 anni, in buono stato di salute", non verrebbero sottratte né agli anziani né ad altri i soggetti con fragili.

A rivolgersi al Presidente della Regione Lombardia, l'avvocato Attilio Fontana, ed all'Assessore al Welfare, Letizia Moratti, l'Unione lombarda degli Ordini forensi: "Avuto notizia – si legge nella missiva - che il personale degli Uffici Giudiziari è stato inserito nella somministrazione prioritaria prevista dal Piano Vaccini fase 2 della Regione Lombardia", e ritenuta l'iniziativa "lodevole e di grande interesse per il sistema giudiziario", prosegue il Presidente Angelo Proserpio, "mi permetto di rilevare che il piano di prevenzione potrà essere più utile ed efficace se la somministrazione prioritaria dei vaccini coinvolgerà anche gli Avvocati". Ricordando che "nei giorni scorsi" anche la rappresentanza istituzionale dell'avvocatura aveva espresso il medesimo suggerimento, condiviso peraltro dall'ANM.

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