Professione e Mercato

Verso il Congresso Nazionale Forense: nasce IL "MANIFESTO DEL PATTO PER L'AVVOCATURA"

In vista della sessione ulteriore del Congresso Nazionale Forense del 23 e 24 luglio, Antonino La Lumia, Presidente del Movimento Forense, fa un appello alla coesione e propone un patto programmatico ad associazioni e istituzioni. «Alle soglie di una nuova riforma della Giustizia, è importante che l'Avvocatura riacquisti la propria identità, facendosi interprete di un rinnovato ruolo di guida all'interno della società e mostrando finalmente unità di intenti»

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Crediamo che i tempi siano maturi per un progetto condiviso, concreto e lungimirante, che - al di là delle singole sigle associative e delle cariche istituzionali - coinvolga e compatti tutta l'Avvocatura, che ha voglia di mettersi in gioco, proiettandosi verso il Congresso, con consapevolezza di idee e di azioni», spiega Antonino La Lumia, Presidente del Movimento Forense.

«Noi avvocati dobbiamo risolvere al più presto l'annosa questione della legittimità della governance istituzionale - continua La Lumia - così da poter operare concretamente nell'interesse della categoria, in un periodo di incertezza e di difficoltà senza precedenti, partecipando da protagonisti al percorso di riforma della Giustizia».

L'iniziativa, già accolta con favore da un considerevole numero di legali in tutta Italia, ha lo scopo di ridare unità di fondo all'Avvocatura in vista del Congresso straordinario del 23 e 24 luglio prossimi, che si preannuncia particolarmente denso, anche in conseguenza delle vicende legate al CNF di questi giorni.

Insieme al Movimento Forense, hanno già sottoscritto il Manifesto: Adelante Avvocati in Movimento, Associazione A Difesa, AGIUS (Associazione Giuristi Siciliani), Associazione Alexandra, Alleanza per il Rinnovamento Forense, Associazione Nazionale Italiana Tutori e Amministratori di sostegno - ANITA, ARDE, Associazione Avvocati del Foro di S. Maria C.V., Associazione Forense 17/12, Azione Forense, Camera Ambrosiana, Associazione MIA, NAD (Nuova Avvocatura Democratica), UAS (Unione Avvocati della Sardegna), Vis Romana.


MANIFESTO DEL PATTO PER L'AVVOCATURA

Garantire la concreta tutela dei diritti e ridurre i tempi dei processi, rendendo efficiente la macchina giudiziaria: è l'obiettivo primario, finora sempre mancato dal nostro Paese.

Serve una seria stagione di riforme, che coinvolga tutte le componenti del "Sistema Giustizia": avvocati, magistrati, personale amministrativo, cittadini.

Sarà determinante, in questo percorso, la leale condivisione delle idee e dei programmi da parte di tutte le Istituzioni forensi e dell'intero mondo associativo dell'Avvocatura.

Risolviamo adesso - insieme e definitivamente - la questione della governance , restituendo credibilità e autorevolezza alle nostre rappresentanze, troppo spesso condizionate dalle condotte di singoli, che hanno mortificato gli interessi e le priorità della categoria.

Adottiamo il principio "un avvocato, un voto" anche per le elezioni dei componenti del Consiglio Nazionale Forense, all'interno di un nuovo assetto di rappresentanza istituzionale e politica, che preveda adeguate incompatibilità tra cariche, rendendo effettivo il contributo delle associazioni.

Troviamo una sintesi di progetti e di azioni, dimostrando il coraggio di voler prendere in mano la professione, dandole nuovi orizzonti e riempiendola di contemporaneità.

Oggi, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può rappresentare l'occasione per la ripartenza, ma - esso solo - non sarà sufficiente, indipendentemente dai fondi che verranno impiegati.

Per cogliere davvero questa opportunità, è necessario un contestuale cambio di passo nella cultura del giusto processo: un vero e proprio abito mentale, che - da semplice icona - deve tradursi in pratica effettiva nella Giurisdizione.

Dalla carta costituzionale alle carte, reali o telematiche, dei giudizi.

Un approccio sempre garantista, che miri a salvaguardare i diritti della persona nell'equilibrio delle posizioni processuali e, sul versante penale, renda effettiva la funzione rieducativa della pena. Tutto senza dimenticare l'importanza della Giustizia complementare.

La chiave di volta può e deve essere la spinta propulsiva dell'Avvocatura, chiamata a valorizzare anche i giovani professionisti e assicurare le pari opportunità, con la doverosa attenzione alle tutele economiche, assistenziali e previdenziali: forte delle sue tradizioni, ma consapevole delle dinamiche di cambiamento del presente e, soprattutto, con la testa alta verso il futuro.

Ecco perché governare con lungimiranza la transizione tecnologica e credere nelle nuove competenze rappresenta un passaggio indispensabile.

Digitalizzare la Giustizia - assicurando accessibilità e sicurezza su una piattaforma telematica unica - deve diventare sinonimo di rapida conclusione dei procedimenti, nell'ottica di una semplificazione di tutti gli adempimenti connessi al giudizio.

Operare con coscienza dentro il processo e fuori dal suo perimetro, senza battaglie di retroguardia: crediamo che sia questa l'unica via per la Giustizia giusta.

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