Via stretta per i capitali privati negli studi
Sono variabili le norme che regolano la possibilità per gli investitori di entrare nelle società professionali. Le scelte italiane non sono le più restrittive
Le porte degli studi professionali europei si aprono ai soci non professionisti e ai loro capitali secondo regole che variano da un Paese all’altro. Ma, in via generale, si aprono con prudenza. E il freno ai finanziamenti esterni è stato di recente ritenuto anche in linea con il diritto Ue dalla Corte di giustizia del Lussemburgo.
In questo panorama, le norme italiane, secondo le quali i due terzi del capitale sociale e dei diritti di voto devono essere detenuti da soci professionisti, non sono le...