Violazione dei diritti di difesa, la sentenza è sempre nulla
Lo hanno chiarito le Sezioni unite, con la decisione n. 36596 depositata oggi, affermando un principio
La decisione della controversia senza assegnare alle parti i termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, o senza attendere la loro scadenza, comporta di per sé la nullità della sentenza senza bisogno di addurre ulteriori motivi. Lo hanno chiarito le Sezioni unite , con la decisione n. 36596 depositata oggi, affermando un principio di diritto e sciogliendo un contrasto giurisprudenziale.
Il cuore del problema sul quale le Sezioni unite si sono espresse è compendiato nell'interrogativo se la sentenza di primo grado o d'appello, che sia adottata prima della scadenza dei termini concessi (ai sensi dell'articolo 190 cod. proc. civ.) per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, o anche di uno solo di essi, ovvero a fortiori in ipotesi di mancata concessione dei suddetti termini, "sia affetta da nullità per il solo fatto della risultante impeditiva, per i difensori delle parti, dell'esercizio compiuto del diritto di difesa nel rispetto dei termini perentori all'uopo fissati dalla legge, oppure se la detta nullità presupponga l'accertamento anche di un pregiudizio concreto, passato nella terminologia corrente sotto la denominazione di pregiudizio ‘effettivo', ulteriormente parametrato alla possibile incidenza della violazione sulla soluzione finale di merito".
Per la Suprema corte, dunque, per restare nell'alveo del ricorso per cassazione , va affermato a soluzione del contrasto il seguente principio: "La parte che proponga l'impugnazione della sentenza d'appello deducendo la nullità della medesima per non aver avuto la possibilità di esporre le proprie difese conclusive ovvero per replicare alla comparsa conclusionale avversaria non ha alcun onere di indicare in concreto quali argomentazioni sarebbe stato necessario addurre in prospettiva di una diversa soluzione del merito della controversia; la violazione determinata dall'avere il giudice deciso la controversia senza assegnare alle parti i termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, ovvero senza attendere la loro scadenza, comporta di per sé la nullità della sentenza per impedimento frapposto alla possibilità dei difensori delle parti di svolgere con completezza il diritto di difesa, in quanto la violazione del principio del contraddittorio, al quale il diritto di difesa si associa, non è riferibile solo all'atto introduttivo dei giudizio, ma implica che il contraddittorio e la difesa si realizzino in piena effettività durante tutto lo svolgimento del processo".
La Corte aggiunge poi con riferimento al giudizio di primo grado che la nullità della sentenza per lesione del diritto di difesa e del principio del contraddittorio, si converte in un motivo d'appello. E l'appello è il rimedio istituito per porre riparo alla sentenza ingiusta nell'alveo della funzione sostitutiva.