Via libera al Ddl “semplificazioni”: restyling per le donazioni, immigrazione e lavoro
Il 26 novembre 2025 la Camera dei Deputati ha dato l’ok definitivo al d.d.l. che reca “Disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi
Via libera definitivo alla Camera al D.D.L. Semplificazioni, che introduce una vasta gamma di misure per digitalizzare e snellire i procedimenti per cittadini e imprese. Le riforme più incisive riguardano la riduzione a sei mesi del termine di autotutela amministrativa per rafforzare la certezza del diritto, e misure per agevolare la circolazione degli immobili donati. Vengono introdotte novità nella logistica col buono pallet digitale, semplificazioni nel diritto del lavoro e nell’immigrazione, in sanità per telemedicina e servizi in farmacia, per la cremazione e la dispersione delle ceneri. Il testo ha una valenza ordinamentale, mirando a rendere l’apparato normativo più agile e prevedibile.
Nuovo impulso alla semplificazione e digitalizzazione
Ebbene, il 26 novembre scorso la Camera dei Deputati ha dato l’ok definitivo al d.d.l. (atto camera 2655-A) che reca “Disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese”. L’approvazione finale è avvenuta in prossimità della scadenza fissata dall’Assemblea per il 28 novembre, dopo che l’esame in sede referente presso la I Commissione Affari Costituzionali della Camera si era concluso il 12 novembre 2025. Il provvedimento si configura come uno dei testi legislativi “collegati” alla manovra di finanza pubblica, sottolineando la sua natura strategica per la competitività e l’efficienza del sistema Paese.
L’articolato si struttura in 4 Titoli (attività economiche, cittadini, ulteriori misure di semplificazione, disposizioni finali) e 74 articoli, perseguendo un obiettivo ambizioso: la de-burocratizzazione per via legislativa. Tra le molteplici disposizioni, alcune spiccano per l’incisività delle variazioni apportate a istituti giuridici consolidati, toccando ambiti cruciali per la certezza del diritto e il funzionamento dell’economia.
Riforma dell’autotutela amministrativa
La novità di maggior impatto nell’ambito del diritto amministrativo è contenuta nell’articolo 1, rubricato “Semplificazioni in materia di autotutela”. La disposizione interviene sull’articolo 21-nonies, comma 1, della Legge n. 241/1990, disciplinante l’annullamento d’ufficio dei provvedimenti amministrativi. Il legislatore ha optato per dimidiare da dodici a sei mesi il termine massimo entro cui le P.A. possono procedere all’annullamento d’ufficio dei provvedimenti di autorizzazione ovvero di attribuzione di vantaggi economici. L’ennesima contrazione del termine massimo (già ridotto da diciotto a dodici mesi nel 2021) replica a una duplice esigenza:
• salvaguardare il legittimo affidamento ingenerato nei destinatari dei provvedimenti, rendendo la loro posizione giuridica maggiormente stabile e meno esposta al rischio di revoca unilaterale da parte della P.A.;
• richiamare l’Amministrazione a una maggiore diligenza e rapidità al nell’esercizio dei poteri di verifica della legittimità dei propri atti.
L’annullamento d’ufficio rappresenta un potere discrezionale che, per giurisprudenza consolidata, richiede una ponderazione tra l’interesse pubblico concreto e attuale alla rimozione dell’atto illegittimo e gli interessi dei privati coinvolti. La fissazione di un termine più stringente, pari a sei mesi, rafforza il principio di certezza del diritto come valore preminente, comprimendo significativamente la facoltà di autotutela e, quindi, innalzando la soglia di tutela del privato. In linea con tale imprinting, la novella si estende anche al comma 2-bis del medesimo articolo 21-nonies, mantenendo ferma la possibilità di esercitare l’autotutela oltre il nuovo termine di semestrale solamente in presenza di provvedimenti conseguiti sulla base di condotte costituenti reato e accertate tramite sentenza passata in giudicato.
Rivoluzione logistica e commerciale, nuova disciplina dell’interscambio pallet
Di grande impatto per il settore dei trasporti e della logistica è la riscrittura degli articoli 17-bis e 17-ter del decreto-legge n. 21/2022, a opera dell’articolo 2. La riforma ha l’obiettivo di risolvere le criticità, in particolare legate alla definizione del valore di mercato dei pallet interscambiabili. La nuova normativa formalizza la nozione di “Sistemi-pallet”, definite quali organizzazioni nazionali, europee o internazionali di riferimento per i pallet interscambiabili, titolari di marchi registrati (quali EPAL, EUR-UIC, ecc.). A organizzazioni siffatte è demandata la funzione di definire le caratteristiche tecniche di produzione e riparazione; adottare una metodologia di calcolo del valore medio di mercato del pallet di appartenenza, rendendo tale valore pubblico e agevolmente consultabile sui propri website ufficiali. Questa decentralizzazione della funzione di calcolo del valore, sottratta alla rigidità di un decreto ministeriale, introduce maggiore flessibilità e rispondenza alle dinamiche di mercato. La riscrittura dell’articolo 17-ter disciplina la procedura di scambio. In ipotesi di impossibilità di procedere immediatamente all’interscambio, viene emesso un “buono pallet”, che sostituisce l’espressione “voucher” previgente. La disposizione stabilisce un’importante transizione digitale: decorsi ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore, rimarrà valido il solo buono digitale. Il buono conferisce al possessore il diritto alla restituzione dei pallet, qualificandosi come titolo rappresentativo di merci ai sensi dell’articolo 1996 del codice civile. La mancata restituzione dei pallet entro sei mesi dall’emissione del buono comporta l’obbligo, per il soggetto obbligato, di corrispondere il valore commerciale corrispondente.
Diritto civile, la circolazione dei beni donati e lo stato personale
Di profonda incidenza sul diritto civile e sul mercato immobiliare è l’introduzione di misure volte ad agevolare la circolazione giuridica dei beni provenienti da donazioni, prevista dall’articolo 44. Tradizionalmente, la minaccia potenziale delle azioni di riduzione e di restituzione a opera degli eredi legittimari (artt. 553 e ss. c.c.) ha reso gli immobili oggetto di donazione “rischiosi” e, in pratica, difficilmente finanziabili con credito ipotecario. L’intento legislativo di intervenire in un ambito così delicato preannuncia un cambiamento significativo nella prassi notarile e bancaria, potendo sbloccare una parte consistente del patrimonio immobiliare nazionale. Di pari importanza per il diritto di famiglia e lo stato civile sono le novelle apportate al codice civile in materia di dichiarazione di assenza e morte presunta. La semplificazione di questi procedimenti, che per la loro natura coinvolgono complessi accertamenti, mira a garantire una più rapida definizione delle situazioni successorie e dei rapporti patrimoniali e personali legati allo scomparso, riaffermando l’esigenza di celerità anche nel diritto di crisi familiare. Inoltre, l’articolo 37 si inserisce nell’iter di digitalizzazione dello stato civile, introducendo misure di semplificazione in materia di formazione e trasmissione degli atti di morte da parte dell’Ufficiale di stato civile in modalità digitale. Tali novelle al D.P.R. n. 396/2000 contribuiscono alla soppressione o alla riduzione delle fasi procedimentali cartacee tra uffici e amministrazioni.
Lavoro, immigrazione e semplificazioni settoriali
Il Titolo I, Capo IV, introduce misure in ambito del diritto del lavoro e dell’immigrazione. Previste semplificazioni nelle procedure finalizzate al rilascio del nulla osta al lavoro per stranieri e modifiche in materia di ingresso e soggiorno per lavoratori altamente qualificati. Tali disposizioni ai allineano all’orientamento teso a snellire l’iter per l’accesso legale al lavoro, limitando l’onere amministrativo per i datori di lavoro e favorendo l’impiego di manodopera straniera. Viene disciplinato il lavoro occasionale in agricoltura. L’obiettivo è offrire strumenti più flessibili per l’impiego di prestazioni lavorative a carattere stagionale o saltuario, essenziale per la gestione della domanda di lavoro nel settore primario.
Semplificazioni in sanità e istruzione
Il Titolo III, Capo II, si concentra sul settore sanitario, recependo le challenge della sanità moderna e territoriale. Si introducono semplificazioni in materia di certificazione medica in telemedicina. Regolamentando e semplificando la certificazione a distanza, si consolida l’utilizzo della telemedicina quale strumento stabile di erogazione sanitaria, ottimizzando l’accesso ai servizi e così razionalizzando spostamenti e oneri burocratici. Previste misure di semplificazione per promuovere l’erogazione dei servizi in farmacia, rafforzando il ruolo delle farmacie quali presidi sanitari di prossimità e facilitando l’erogazione di servizi aggiuntivi al cittadino. Si interviene sull’assistenza farmaceutica in favore di pazienti cronici e in ipotesi di dimissioni ospedaliere, mirando a garantire maggiore continuità assistenziale e un più agevole accesso ai farmaci necessari. In ambito istruzione si semplifica la procedura di conferimento del titolo di professore “emerito” e di professore “onorario” delle università, e al contempo si snellisce l’iter di approvazione degli statuti e dei regolamenti delle università.
Cremazione e dispersione delle ceneri
Tra gli highlight si segnala un complesso di modifiche alla Legge n. 130/2001 che regola la cremazione e la dispersione delle ceneri, specificando che l’attività di cremazione delle salme è un servizio pubblico locale di interesse generale. Viene ribadita la competenza dei Comuni nella gestione dei crematori. Altra novità è l’esclusione della possibilità di sconti, offerte o vantaggi indiretti rispetto alle tariffe approvate annualmente dai Comuni per il servizio di cremazione (salvo sconti previsti negli atti di affidamento). E’ introdotta una disciplina sulle modalità di trasporto dei cadaveri destinati alla cremazione e relative disposizioni sanzionatorie per la loro violazione. Inoltre, vengono disciplinate le modalità procedurali per l’autorizzazione alla cremazione degli eventuali resti mortali. Ciò include i resti dopo il periodo di ordinaria inumazione (10 anni) o tumulazione (20 anni), o in seguito al mancato rinnovo di una concessione.
Testo a valenza ordinamentale
Il testo approvato dalla Camera il 26 novembre 2025 trascende la mera logica della “leggina” settoriale per assurgere a testo di valenza ordinamentale, con incidenza sui pillar del diritto, quali la L. n. 241/1990 e il codice civile. Le novità, in particolare la netta riduzione del termine per l’autotutela e le misure preordinate a superare l’impasse della circolazione dei beni donati, inviano un segnale chiaro: l’ordinamento italiano intende privilegiare la stabilità dei rapporti giuridici e la fluidità dei mercati. L’impulso alla digitalizzazione, dalla logistica alla sanità, appare coerente con gli obiettivi di modernizzazione sia nazionali che europei. L’articolato, pur nella sua eterogeneità, rappresenta uno step significativo per rendere l’apparato normativo e amministrativo italiano più agile, prevedibile e orientato alla tutela delle libertà economiche e dei diritti dei cittadini. La sua attuazione richiederà un attento monitoraggio per garantire che i target di semplificazione si traducano in effettivo snellimento burocratico, senza pregiudicare la tutela degli interessi pubblici e la qualità dell’azione amministrativa.







