Civile

Dall’Università di Trento un volume che insegna l’esperienza della mediazione

L’opera, curata da Silvana Dalla Bontà, professore associato di diritto processuale civile, costruisce un metodo di approccio al conflitto a partire dalla preparazione degli studenti alle competizioni di Adr nazionali e internazionali

di Angelo Santi

«Il conflitto non è né buono né cattivo. Gestito correttamente, è assolutamente vitale». Con questa citazione si apre l’opera collettanea «Le parti in mediazione: strumenti e tecniche. Dall’esperienza pratica alla costruzione di un metodo», recentemente edita dalla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, a cura di Silvana Dalla Bontà, professore associato di diritto processuale civile. La nota frase dello psicologo e scrittore americano Kenneth Kaye restituisce, con immediatezza, la diversa prospettiva del conflitto che anima l’approccio conciliativo, in forza della quale il contenzioso viene valorizzato come una risorsa e non come una patologia, nell’ottica dell’individuazione di una composizione virtuosa che possa esaltare l’autonomia e la responsabilità delle parti coinvolte nel conflitto.

Da questo punto di partenza l’opera dell’Ateneo trentino si prefigge di disegnare, attraverso i contributi di diversi coautori - docenti, professionisti, alumni e studenti seniores (la stessa curatrice, Rachele Beretta, Eva Campi, Luca De Rosa, Maurizio Di Rocco, Corrado Mora, Jacopo Mosca, Silvia Toniolo, Alessia Pelliccioni e Lorenzo Zoppellari) - la costruzione di un metodo formativo di approccio al conflitto di carattere eminentemente applicativo ed esperienziale.

L’opera rappresenta invero il compimento di un progetto della facoltà di Giurisprudenza di Trento, fondato e promosso dalla professoressa Silvana Dalla Bontà, con approccio volutamente innovativo e interdisciplinare. In particolare, esso nasce dall’idea di formare studenti alle tecniche di gestione responsabile del conflitto, in vista della loro partecipazione ad alcune rinomate competizioni nazionali e internazionali in tema di mediazione.

Muovendo da queste originarie premesse, il progetto si è negli anni arricchito, assumendo da ultimo il nome di progetto di didattica e ricerca innovativa «Conflict managers of tomorrow» e contando su una sempre più estesa programmazione di momenti formativi, di carattere sia scientifico che pratico-applicativo, tramite l’offerta di una Clinica in Adr, nonché laboratori dedicati alle tecniche di negoziato e mediazione come alla comunicazione efficace e competenze trasversali.

Alcuni dei protagonisti di questo progetto hanno contribuito alla realizzazione di questa Collettanea, pensata e curata dalla professoressa Dalla Bontà con l’intenzione di condurre a sintesi e unità il lungo e variegato percorso pratico e teorico condotto, sotto la sua direzione, presso la facoltà di Giurisprudenza di Trento. Per il lettore di questa opera, che si distingue per originalità di approccio e finalità, vi è più di una significativa utilità. Innanzitutto, quella di saper alternare a interventi di inquadramento teorico del metodo conciliativo, delle sue diverse fasi, nonché del ruolo delle parti e degli avvocati, contributi indirizzati all’analisi concreta di casi pratici, concepiti ed esaminati da esperti mediatori, che offrono un’efficace guida operativa per affrontare una controversia in un contesto mediativo. Completano la visione teorico-pratica della preparazione e gestione del tavolo di mediazione contributi dedicati alla comunicazione, e così alle tecniche e alle competenze trasversali che costituiscono la base delle dinamiche comunicative, anche in una prospettiva “pluri-culturale” e “cross-culturale”. Tale approfondimento si mostra peraltro in linea con la confezione bilingue - in italiano e inglese - dell’opera. Essendo il progetto nato per sostenere la partecipazione di studenti anche a competizioni internazionali, non mancano infatti nella Collettanea contributi in lingua inglese.

Il volume si apprezza infine per l’intento di offrire anche un’attenta meta-cognizione sul “lavoro svolto”. Chiudono l’opera, infatti, un contributo di sintesi sull’esperienza della docenza tra pari ai fini della preparazione alla partecipazione a competizioni di mediazione, nonché le vive e coinvolgenti testimonianze di studenti che parteciparono a quelle competizioni, nonché di un mediatore che più volte ha ricoperto in esse il ruolo di valutatore.

Nel recensire quest’opera, vi sono almeno due riflessioni che ritengo opportuno proporre, nella mia personale prospettiva di esponente di un’associazione specialistica forense che intende promuovere e divulgare la cultura della mediazione.

La prima riflessione rappresenta da sempre un forte auspicio di molti sostenitori della mediazione: la cultura della risoluzione negoziale e mediativa delle controversie, oltre che la formazione per favorire lo sviluppo delle giuste competenze, devono essere inserite all’interno del curriculum accademico, quale componente fondamentale di ogni futuro giurista. Quest’opera, la prima nel panorama nazionale con questo specifico taglio, rappresenta un segnale importante in questa direzione, e si apprezza anche per la sua fruibilità ad accesso aperto, essendo l’opera gratuitamente scaricabile dall’archivio Iris - anagrafe della ricerca.

La seconda osservazione riguarda l'ambito forense: l’approccio dell’avvocato alla conoscenza della mediazione deve opportunamente essere improntato alla pratica di questa metodologia, che può favorire la migliore comprensione delle potenzialità e del funzionamento dello strumento. Anche sotto questo profilo, l’opera qui recensita rappresenta un efficace ausilio per cogliere al meglio lo spirito della mediazione, come la professoressa Dalla Bontà ben mette in luce nella sua partecipata introduzione al volume.

L’autore è presidente di Unam (Unione nazionale avvocati per la mediazione)

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