Giustizia

Dl Giustizia, Mf: no ad “interventi emergenziali e temporanei”

Il Movimento forense, audito la settimana scorsa dal Parlamento, ha sollevato forti criticità su diversi punti ed avanzato delle proposte

Continua il ciclo di audizione alla Camera sul DL giustizia. Dopo l’Organismo congressuale forense anche il Movimento Forense, audito in Commissione giustizia lo scorso 11 settembre, ha ribadito la necessità di affrontare in modo “organico e strutturale” i problemi cronici del sistema giudiziario, anziché ricorrere a “interventi emergenziali e temporanei”.

Pur riconoscendo alcuni aspetti positivi del provvedimento, il Movimento ha evidenziato “forti criticità” su diversi punti: in primis, sulla applicazione dei magistrati. Mf pur apprezzando la “menzione dei giudici onorari di pace”, sottolinea tuttavia che “dovrebbero ricevere supporto e non fornirne”; e ritiene indispensabile includere anche i “magistrati onorari in senso lato e i fuori ruolo, risorse oggi escluse”. Anche le applicazioni a distanza (articolo 3) suscitano “gravi perplessità” per possibili profili di incostituzionalità e per il rischio di compromettere il principio del giudice naturale e il diritto di difesa dei cittadini.

“La giustizia – ha sottolineato la Presidente Demma – non può ridursi a logiche numeriche, ma deve preservare oralità, contraddittorio e vicinanza al territorio.”

Per quanto concerne i poteri straordinari dei capi degli uffici: l’articolo 4 introduce deroghe ai criteri tabellari che “rischiano di ledere l’imparzialità e l’indipendenza dei giudici”.

In materia di formazione dei magistrati in tirocinio, per MF la scelta di destinare un terzo del percorso alle Corti d’Appello civili “rischia di sbilanciare la preparazione complessiva, trasformando i tirocinanti in mera forza lavoro aggiuntiva”.

Infine le modifiche alla Legge Pinto: i nuovi termini di decadenza e la sospensione delle esecuzioni – affermano i legali - appaiono “in contrasto con i principi della CEDU e della giurisprudenza nazionale, comprimendo il diritto dei creditori a un ricorso effettivo”.

Il Movimento Forense ha comunque avanzato anche delle “proposte migliorative”, tra cui: l’affiancamento dei magistrati “meno esperti” a colleghi di “maggiore anzianità”; criteri trasparenti e comparativi per i trasferimenti straordinari; maggiori garanzie procedurali nelle udienze da remoto; un parere obbligatorio dei Consigli Giudiziari sui piani straordinari; misure compensative per i creditori penalizzati dalla sospensione delle esecuzioni.

Il Movimento Forense rivendicando una funzione di “sentinella a tutela dell’avvocatura e dei diritti dei cittadini”, ribadisce che solo una “programmazione a lungo termine e riforme strutturali potranno garantire l’efficienza e la qualità del servizio giustizia”.

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