L’accertamento fiscale su una pizzeria non può basarsi sul numero delle tovaglie
Accertamento – Accertamento presuntivo – c.d. tovagliometro
Il c.d tovagliometro, pur essendo un metodo di accertamento presuntivo dei ricavi di un esercizio di ristorazione ritenuto legittimo, è inutilizzabile ai fini di un accertamento di maggiori ricavi dell'attività d'impresa. L'accertamento di maggiori ricavi poteva fondarsi “su un unico elemento presuntivo e non necessariamente su una pluralità di fonti “concordanti”, purché dotato dei requisiti di gravità e precisione, nella specie individuabile nel “numero delle tovaglie disponibili e nel “prezzo medio per coperto”.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, ordinanza 27 giugno 2018 n. 16981
Accertamento - Reddito d'impresa - Impresa di ristorazione - Volume d'affari della società - Ricostruzione dei ricavi basato sul consumo di acqua minerale
L'acqua minerale può costituire valido elemento per la ricostruzione presuntiva del volume di affari della società intimata, esercente la medesima attività, in quanto il consumo dell'acqua minerale deve ritenersi un ingrediente fondamentale, se non addirittura indispensabile, nelle consumazioni effettuate sia nel settore del ristorante che della pizzeria.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 7 dicembre 2016, n. 25129
Tributi erariali diretti - Accertamento delle imposte sui redditi (tributi posteriori alla riforma del 1972) - Accertamenti e controlli - Poteri degli uffici delle imposte - In genere - Redditi d'impresa - Contabilità formalmente regolare - Accertamento in rettifica ex articolo 39, primo comma, lett. d, del d.p.r. n. 600 del 1973 - Ammissibilità - Condizioni - Fattispecie relativa all'esercizio di attività di ristorazione.
L'accertamento con metodo analitico-induttivo, con quale cui il fisco procede alla rettifica di singoli componenti reddituali, ancorché di rilevante importo, è consentito, ai sensi dell'articolo 39, primo comma, lett. d) del d.P.R. del 29 settembre 1973, n. 600, pure in presenza di contabilità formalmente tenuta, giacché la disposizione presuppone, appunto, scritture regolarmente tenute e, tuttavia, contestabili in forza di valutazioni condotte sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti che facciano seriamente dubitare della completezza e fedeltà della contabilità esaminata. (In applicazione di tale principio, la S.C. ha ritenuto legittimo, nonostante la contabilità aziendale regolarmente tenuta sul piano formale, l'accertamento, che, in via presuntiva, ha ricostruito i ricavi di un'impresa, operante nel settore della ristorazione, in base al consumo dei tovaglioli utilizzati, risultante, per quelli di carta, dalle fatture o ricevute di acquisto e, per quelli di stoffa, dalle ricevute della lavanderia, costituendo dato assolutamente normale quello secondo cui, per ciascun pasto, ogni cliente adopera un solo tovagliolo, per cui il relativo numero è un fatto noto, anche da solo idoneo, da cui desumere il numero di pasti effettivamente consumati, una volta dedotti - cosiddetta percentuale di sfrido - i tovaglioli abitualmente utilizzati per altri scopi, come i pasti dei dipendenti).
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 24 settembre 2014 n. 20060
Tributi erariali diretti - Accertamento delle imposte sui redditi (tributi posteriori alla riforma del 1972) - Accertamenti e controlli - Poteri degli uffici delle imposte - In genere - Accertamento in rettifica ex articolo 39, primo comma, lett. d, del d. p.r. n. 600 del 1973 - Gravi incongruenze tra i ricavi dichiarati e i ricavi desumibili dalle caratteristiche e dalle condizioni dell'attività - Ammissibilità - Conformità dei ricavi dichiarati agli studi di settore - Irrilevanza - Fondamento.
Gli studi di settore costituiscono, come si evince dall'articolo 62 sexies del d.l. 30 agosto 1993, n. 331, convertito in legge 29 ottobre 1993, n. 427, solo uno degli strumenti utilizzabili dall'Amministrazione finanziaria per accertare in via induttiva, pur in presenza di una contabilità formalmente regolare, ma intrinsecamente inattendibile, il reddito reale del contribuente: tale accertamento, infatti, può essere presuntivamente condotto anche sulla base del riscontro di gravi incongruenze tra i ricavi, i compensi ed i corrispettivi dichiarati e quelli fondatamente desumibili dalle caratteristiche e dalle condizioni di esercizio della specifica attività svolta, a prescindere, quindi, dalle risultanze degli specifici studi di settore e dalla conformità alle stesse dei ricavi aziendali dichiarati.
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 24 settembre 2014 n. 20060
Tributi - Imposte e tasse (in genere) - Illeciti tributari - Indizi - Presunzioni
Il consumo di tovaglioli da parte di un ristorante è indizio sufficiente ad accertare il reddito del ristorante stesso, dal momento che è possibile utilizzare presunzioni di secondo grado mediante le quali si deduce un primo fatto ignoto da un fatto noto e da questo ancora si arriva alla conoscenza di un terzo elemento (numero di tovaglioli=numero di coperti=reddito).
• Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 28 maggio 2007 n. 12438
Collegi sindacali, gli adempimenti da effettuare subito dopo la nomina
class="a-cura-di_R21">class="a-cura-di_R21">di Nicola Cavalluzzo e Barbara Zanardi