La proroga è stata una necessità e ora dovrà essere riempita di contenuti. L'alternativa sarebbe stata, tra pochi mesi, la paralisi con Presidenti del nuovo Tpmf senza giudici, senza personale amministrativo, senza un registro unico e sommersi da affari privi di una risposta giudiziaria
Tutto si può dire, tranne che fosse un rinvio inatteso. Con l'articolo 12 del decreto legge 4 luglio 2024 n. 92 si rinvia di un anno l'entrata in vigore, prevista per il 17 ottobre 2024, della parte ordinamentale della riforma Cartabia (articolo 49.1, del Dlgs 10 ottobre 2022 n. 149) istitutiva del nuovo Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie (in seguito Tpmf).
Modifiche in materia di tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie (Dl 92/2024, articolo 12)
Nelle premesse al decreto il rinvio è giustificato con la necessità di «permettere l'adozione degli interventi necessari...
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I punti chiave
- Modifiche in materia di tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie (Dl 92/2024, articolo 12)
- Una premessa necessaria: le ragioni della riforma Cartabia
- Riforma Cartabia, i nodi organizzativi e la realtà dei fatti
- Mancata previsione che il Csm ha già avuto modo di criticare in un primo parere.
- Le altre ragioni che hanno imposto una proroga del Tpmf
- Ma anche su altri versanti vi sono gravi ritardi e lacune.
- Statistiche attendibili che tra l'altro sono essenziali per poter elaborare le tabelle organizzative.
- La necessità di riempire la proroga di contenuti
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di Mariaflora Di Giovanni - Presidente dell'Unione nazionale dei giudici di pace (Unagipa)