Nordio, presto il decreto ministeriale sui parametri forensi
L’annuncio nel corso dell’assemblea dell’Unione Nazionale delle Camere Civili
“È nostro fermo intendimento provvedere quanto prima all’emanazione del decreto ministeriale che determina i parametri per i compensi degli avvocati”. L’annuncio del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è avvenuto nel corso dell’Assemblea dell’Unione Nazionale delle Camere Civili, dal 2 al 4 ottobre, a Reggio Emilia, sul tema: “La giustizia complementare e il ruolo centrale dell’avvocato nella soluzione dei conflitti oltre il processo”.
Mediazione, arbitrato, negoziazione assistita e altre forme di ADR sono state al centro della due giorni di dibattito dei civilisti che hanno ribadito con forza un principio fondamentale: la Giurisdizione non può mai essere messa in secondo piano, ma va anzi rafforzata e valorizzata, insieme agli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie.
Dopo l’approvazione dei bilanci – seguita alla relazione del presidente Avv. Alberto Del Noce e del tesoriere – l’Assemblea ha ribadito l’importanza di un coinvolgimento sempre più attivo delle Camere territoriali e di un’attenzione concreta verso la giovane avvocatura, oggi alle prese con sfide professionali e sociali senza precedenti. Monica Ceravolo, direttrice della Scuola di Specializzazione, e il Prof. Virginio Angelini, presidente della Fondazione, hanno poi approfondito i temi chiave legati alla formazione, da cui potranno nascere nuove e significative iniziative per tutto il territorio.
Nel suo intervento a distanza il Ministro ha affermato che la riforma dell’ordinamento forense è “uno dei risultati di cui siamo più orgogliosi”. Nordio si è poi detto molto legato alla professione legale: “sono figlio di avvocato, fratello di avvocati, vengo da una famiglia di avvocati”, ha sottolineato.
Il Guardasigilli ha dunque illustrato all’assemblea i contenuti più rilevanti della riforma. La legge 247/2012, che ha finora regolamentato la professione, risulta per Nordio “inadeguata alle necessità delle nuove forme dell’avvocatura: la società tra avvocati, la rete di professionisti, la monocommittenza”. Importanti novità riguardano, inoltre, il compenso. “Una grande conquista e una grande evoluzione nella dinamica della vostra professione” è, per il Ministro, la possibilità di parametrare l’onorario al raggiungimento degli obiettivi, fermo restando il principio della libera pattuizione. I crediti saranno inoltre più esigibili: con la riforma, il parere di congruità del Consiglio dell’ordine costituisce titolo esecutivo per la riscossione del compenso.
Il Guardasigilli ha poi fatto cenno all’istituzione, in via Arenula, del gruppo di studio per la modifica dei parametri per la quantificazione dei compensi. “È nostro fermo intendimento – ha detto – provvedere quanto prima all’emanazione del decreto ministeriale che determina i parametri”. Il Tavolo, ha ricordato: “Dà attuazione al 13, co. 6 della legge 247/2012 che rimette a un Dl giustizia la determinazione dei parametri per la quantificazione dei compensi”. Il Gruppo di lavoro lavora di concerto con il Cnf che ha due rappresentati per elaborare uno schema di regolamento. Nordio ha poi sottolineato la necessità di “adeguare le previsioni contenute nel testo alle importanti e numerose modifiche apportate dalla recente riforma del processo civile e degli strumenti di regolazione della crisi di impresa, con la finalità di garantire una remunerazione adeguata e dare attualità alla disciplina specifica colmando vuoti lasciati dai decreti ministeriali attualmente vigenti”.
Sempre sul tema delle remunerazioni ha rammento che la legge 21 aprile 2023 sull’equo compenso è stata approvata con l’intento di garantire un “compenso proporzionato e dignitoso” nei rapporti con i grandi committenti tutelando la dignità professionale. A vigilare sull’attuazione, presso il ministero della Giustizia, è stato istituito, nel marzo 2024, un “Osservatorio nazionale” chiamato ad “esprimere pareri e formulare proposte sui criteri di determinazione dei compensi, nonché segnalare condotte o prassi in contrasto”. L’ Osservatorio – ha concluso sul punto - ha già raccolto i modelli standard di convenzione, dunque il percorso ora è facilitato”.
Infine, un passaggio sulle difficoltà della professione in un periodo di profonde trasformazioni. Nordio ha citato la rivoluzione della intelligenza artificiale ed ha aggiunto che ha determinare l difficoltà “forse è stato anche un ampliamento eccessivo nelle iscrizioni, in questi ultimi tempi assistiamo a molte cancellazioni, la situazione mi è chiara ed è preoccupante. La soluzione deve essere rapida e conforme alla dignità costituzionale: vorrei assicurarvi che queste problematiche sono una priorità, nei momenti di incertezza è bene vi siano contributi ragionevoli”.