Libertà di stampa, la Camera approva la mozione della maggioranza
Non passano invece i testi delle opposizioni che rappresentavano una situazione critica della libertà di stampa in Italia con urgenti richieste di intervento
L’aula della Camera, con 145 sì, 105 no e 8 astenuti, ha approvato la mozione di maggioranza (prima firma Montaruli, FdI) sulla tutela dei giornalisti e della libertà di stampa. L’aula ha bocciato tutte le mozioni presentate dall’opposizione (una M5s-Pd-Avs, una di Azione e una di Iv) sullo stesso tema.
La mozione approvata afferma che il quadro italiano sulla libertà di stampa è sostanzialmente adeguato. Il Governo già tutela i giornalisti minacciati e monitora il fenomeno; va sì rafforzata la protezione del diritto di cronaca, ma bilanciandola con: tutela della reputazione e dell’onore, presunzione di innocenza, possibilità di “riabilitazione” mediatica degli assolti/prosciolti (pubblicare con pari evidenza la notizia di assoluzione).
Il testo prevede: un tavolo interministeriale sulle liti temerarie (ma non un recepimento forte e immediato della direttiva anti-Slapp); più tutela per diffamati e un ragionamento europeo sulla proporzionalità delle pene. Contiene impegni su: condizioni di lavoro dei giornalisti, parità di genere, indipendenza ed efficienza del servizio pubblico, regolazione dell’IA nell’informazione, meccanismi per far contribuire economicamente le piattaforme che sfruttano i contenuti giornalistici.
Non passano invece i contenuti proposti dalle mozioni dell’opposizione, ed in particolare la richiesta di recepire subito e in modo forte la direttiva anti-Slapp (Strategic Lawsuit Against Public Participation). Ma anche di cancellare la “norma bavaglio” sulle ordinanze di custodia cautelare; de-politicizzare la Rai con una riforma radicale della governance; fare piena chiarezza sul caso Graphite/Paragon con obbligo di spiegazioni politiche forti; rafforzare per via legislativa l’autonomia piena del Garante privacy e degli organismi di garanzia.
Il testo approvato dunque impegna il governo a tutelare “il giornalismo e l’informazione reale in tutte le sue forme, nel rispetto della dignità umana e del diritto alla riservatezza di ogni cittadino” e a “valutare” un rafforzamento del diritto di cronaca “anche impedendo lo scorretto esercizio dello stesso, con particolare riguardo alla presunzione di innocenza e garantendo una maggiore tutela dei soggetti lesi”. Tra gli impegni anche iniziative volte ad “assicurare il miglioramento delle condizioni lavorative e contrattuali dei giornalisti italiani”, sulla “parità lavorativa e salariale tra uomo e donna, con particolare riferimento alla tutela della maternità e contro ogni forma di discriminazione nel giornalismo”.
Si chiede inoltre all’esecutivo di “adottare iniziative volte a potenziare, per quanto di competenza, il funzionamento indipendente dei media del servizio pubblico, assicurando la prevedibilità dei flussi economici ai fini della programmazione di maggiori investimenti in nuove tecnologie, salvaguardando la trasparenza e il merito nelle nomine dei vertici delle aziende pubbliche” e “promuovere, anche in sede europea e internazionale, iniziative normative volte a garantire che lo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale avvengano nel pieno rispetto della libertà di stampa e del diritto all’informazione, assicurando trasparenza degli algoritmi, tutela delle fonti giornalistiche, prevenzione della diffusione di contenuti manipolati o falsi e salvaguardia dell’autonomia editoriale da forme di interferenza tecnologica o automatizzata”.
Infine, si impegna il governo a “valutare l’opportunità di individuare strumenti e meccanismi, nel rispetto della normativa europea e della libertà di mercato, volti a favorire una più equilibrata partecipazione degli operatori che traggono benefìci economici dalla circolazione dei contenuti informativi al sostegno del sistema dell’informazione nazionale, anche mediante forme di valorizzazione e adeguata remunerazione della produzione giornalistica”.
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di Alberto Cisterna, Magistrato presso la Corte di cassazione




