Professionisti ancora esclusi dai ristori: attesa per un nuovo decreto
Oliveti (Adepp): "Perplessità per esclusione". De Angelis (Aiga): «Professionisti dimenticati». Malinconico (Ocf): «Nessun aiuto»
Per una volta s'era anche trovato l'accordo politico tra maggioranza opposizione. A sbloccare l'impasse, il preannuncio da parte del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, di voler impegnare parte del nuovo scostamento di bilancio per ristorare direttamente i professionisti ordinistici, ma nel Dl Ristori-quater (Dl 157/2020.
«Ancora una volta - commenta il Presidente dell'Aiga, Antonio de Angelis -, i liberi professionisti sono stati dimenticati dal Governo. Nessuna indennità o possibilità di accesso a contributi è stata prevista per i tanti liberi professionisti che, a causa della seconda ondata, hanno nuovamente visto ridotta la propria attività lavorativa». «Permangono dei dubbi – conclude De Angelis – sull'indennità da 800 euro, dipenderà dai Cotici Ateco che verranno inseriti».
Per Giovanni Malinconico, coordinatore dell'Organismo congressuale forense: «Il profondo sconcerto non cela la grande delusione, l'irritazione e la preoccupazione dell'Avvocatura italiana per il nuovo Decreto Ristori che, almeno per quanto riguarda i professionisti, non ristora alcunché e mostra la solita generale disattenzione nei confronti della categoria». «Di tutte le richieste dell'Ocf, nessuna è stata presa in considerazione - prosegue Malinconico - nel decreto c'è pochissimo, solo un generico rinvio di alcune scadenze fiscali al 10 dicembre o al 30 aprile. Ma non troviamo alcun sostegno concreto, stanziamenti a fondo perduto come per altre categorie, non troviamo neppure alcun incentivo fiscale». «Non ci si rende conto che agendo in questo modo non si garantisce la sostenibilità delle professioni - conclude il coordinatore - fondamentali per garantire la tenuta del sistema Paese».
C'è stata invece la proroga, per imprese e professionisti, del versamento del secondo acconto di Irpef, Ires e Irap dal 30 novembre al 10 dicembre. Proroga che sarà estesa al 30 aprile per le imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del fatturato nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Approvata anche la proroga dei termini delle definizioni agevolate prevista dal decreto cura Italia (Dl 18/2020) che viene portata dal 10 dicembre 2020 al 1° marzo 2021. Si estende così il termine per pagare le rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio in scadenza nel 2020, senza che si incorra nell'inefficacia della definizione agevolata.