Professione e Mercato

Esports, l'OIES lancia il Manifesto Legale per contribuire alla regolamentazione del settore

Tramite i suoi legal partner, l'Osservatorio Italiano Esports si fa portavoce delle istanze sulla regolamentazione del settore Esports in Italia. Nel Manifesto, scaturito a seguito dell'Esports Legal Forum organizzato dall'OIES, si può trovare l'analisi di alcune criticità dell'attuale sistema e delle proposte per migliorarlo

di Osservatorio Italiano Eports*

Gli Esports sono un'industria che si avvia a superare il miliardo di dollari di ricavi nel mondo, ma rappresentano ancora un mercato vergine dal punto di vista regolatorio. A differenza dello sport tradizionale, agli Esports non è ancora dedicata una specifica legislazione (salvo alcuni casi di Paesi come la Corea del Sud e la Francia).

Nel mondo e in Italia il comporto sta crescendo sempre di più: ma quali sono le principali criticità normative del settore Esports in Italia? E come si potrebbero risolverle? Sono queste le risposte contenute nel "Manifesto Legale Esports", il primo documento di stampo legale che racconta alcune delle difficoltà regolamentali che frenano lo sviluppo del settore.

Il Manifesto, promosso dall'Osservatorio Italiano Esports, il primo ente italiano che monitora il settore sviluppando un network di stakeholder, e dai legal partner iscritti al suo network, è il primo tentativo di portare all'attenzione del mercato e delle istituzioni i punti da normare per uno sviluppo armonioso del settore.

I temi trattati all'interno del Manifesto sono scaturiti dal primo Esports Legal Forum organizzato dall'OIES, e rappresentano i principali punti critici che stanno frenando la crescita del settore, soprattutto a livello di business. Si va dal riconoscimento degli Esports come disciplina sportiva che sembrerebbe ormai in dirittura d'arrivo, alla pubblicità in-game, dalle questioni legate al betting, alla proprietà intellettuale e agli aspetti contrattuali dei player.

In assenza di una disciplina specifica, oggi agli Esports si applicano norme che toccano diversi ambiti: diritto sportivo, concorsi a premi, norme tradizionali sui rapporti di lavoro. Questo approccio legale, che dovrebbe essere provvisorio, sta soffocando un settore che per sua natura presenta dinamiche che non sono paragonabili a quelle dello sport tradizionale, per esempio.

Un player è un atleta o un fornitore di servizi? I tornei Esports, che rappresentano le fondamenta del sistema, possono essere paragonati ai concorsi a premi? Queste sono solo alcune domande che ad oggi non trovano risposte, ma solo interpretazioni del diritto che vengono applicate a questo nuovo mercato.

Il Manifesto Legale Esports, quindi, è il primo manuale legale che rappresenta una bussola per chi vuole conoscere e capire come orientarsi nell'attuale mercato italiano. È un lavoro redatto in logica propositiva e aperta: ogni questione analizzata contiene anche una proposta per risolvere le problematiche poste all'attenzione.

Il riconoscimento degli esport come "sport", e su questo gran parte dei legali concordano, permetterebbe un'immediata applicabilità di un insieme sistematico e coerente di norme e regolamenti in tutto il mondo e senza un grave aggravio di costi ne beneficerebbe l'intero settore.

Un settore le cui entrate derivano principalmente dalle sponsorizzazioni e dall'advertising anche grazie alle peculiarità insite nei videogame intesi come medium pubblicitario. Da qui la scelta di multinazionali e aziende medio-grandi di investire in un settore con ampi margini di crescita; quel settore, appunto, che attraverso l'in-game advertising o l'advergaming e comunque anche a mezzo dei player – veri e propri influencer – raggiunge a livello globale e, in tempo reale, milioni di utenti/consumatori.

Certamente oggi, in mancanza di regole chiare, ogni aspetto sia esso contrattuale, sia meramente organizzativo, va valutato analizzando norme esistenti e fattispecie giuridiche applicabili al caso concreto evitando il più possibile di stravolgere le stesse.

Nel documento legale prodotto dai legal partners trova spazio anche una puntuale analisi del fenomeno del betting esportivo e del match fixing. Quest'ultimo appare, poi, uno dei fenomeni per il quale si rende necessario ed indifferibile l'intervento del Legislatore, in quanto la normativa vigente non può in alcun caso essere estesa alle discipline esportive – in mancanza di alcun riconoscimento formale – in ossequio al principio di tassatività e divieto di analogia posto a fondamento del nostro sistema di diritto penale.

Alla redazione del Manifesto Legale Esports hanno partecipato i legal partners iscritti al network dell'OIES, nello specifico (e in ordine alfabetico per studio legale): Giulio Coraggio, Partner- Head of Technology and Gaming Sector di DLA Piper, Marco Galli, Senior associate e coordinatore practice Esports dello studio legale Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners, Luca Giacobbe, Partner dello Studio Legale Giacobbe Tariciotti & associati, Manuela Magistro, of Counsel dipartimento di diritto sportivo dello Studio Legale Lexant, Luca Pardo, Founding Partner Ontier Italia, Carlo Rombolà, Founder Studio Legale Rombolà & Associati.

Grazie a questo lavoro, l'OIES conferma il suo ruolo di leader sugli aspetti di monitoraggio e di aggregatore dei principali studi legali che si stanno posizionando in questo settore.
"Gli aspetti normativi diventeranno sempre più centrali nello sviluppo del settore Esports in Italia – commentano Luigi Caputo ed Enrico Gelfi, co-fondatori dell'OIES. Senza un intervento su norme e regolamenti, ci sarà sempre un freno alla crescita del settore e al coinvolgimento di brand. Questo approccio è il tratto distintivo dell'OIES, che continua ad attrarre le migliori energie positive che vogliono contribuire alla crescita degli Esports in Italia."

Se il 2020 è stato l'anno dell'affermazione degli Esports come nuovo mercato emergente, il 2021 molto probabilmente sarà l'anno della consacrazione. Nella sua attività di monitoraggio, l'Osservatorio Italiano Esports sta notando un trend di interesse sempre crescente nelle aziende verso il settore. Si moltiplicano attività di investimento e progettuali, che stanno dando agli Esports una valenza di business considerevole.

Di pari passo alla crescita del volume d'affari, anche in Italia urge un approccio normativo di sistema, che possa dare agli Esports un inquadramento giuridico completo e di certa applicazione. In questo senso le attività legali sono destinate a crescere, portando inevitabilmente gli studi a sviluppare quelle competenze che il mercato richiede.

*Osservatorio Italiano Eports

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