Professione e Mercato

Oil&gas verso la sostenibilità: più spazi alla consulenza legale

Le competenze degli avvocati si devono sposare a forti competenze tecniche

di Elena Pasquini

Si scrive Green Deal, si legge opportunità. La spinta verso la sostenibilità nel settore Oil & Gas apre nuovi interessanti spazi di consulenza e assistenza legale, su base domestica e internazionale. Una materia multiforme che, come spiegano gli addetti ai lavori, richiede professionisti dai molti talenti, capaci di contaminare le competenze legali specialistiche con conoscenze tecniche e una buona dose di curiosità.

La spinta dei fondi pubblici
Decarbonizzazione è una tra le parole chiave per raggiungere gli obiettivi 2050 di riduzione dei gas serra, a cui contribuisce in larga parte la produzione e l’utilizzo di energia. Il piano europeo per la transizione è progettato per attrarre almeno mille miliardi di euro di investimenti pubblici e privati entro il 2030. Lo stesso Next Generation Eu dedica il 30% delle risorse alla sostenibilità. «Il Covid ha danneggiato molti settori ma ha anche creato le condizioni per la messa a disposizioni di fondi enormi per la ricostruzione. Con aumento della domanda di servizi legali connessi, in particolare nel settore della transizione energetica», sottolinea Carsten Steinhauer, partner Dentons e tra i coordinatori della unit Esg and Sustainability.

L’iniziativa privata
L’adattamento delle strategie aziendali risulta più veloce delle iniziative pubbliche. «Il Green Deal è un affare che accomuna il pubblico e privato e inserisce nel target tanto la grande che la piccola impresa, senza dimenticare il consumatore finale», afferma Matteo Beretta, partner di Cleary Gottlieb, confermando un aumento dei mandati tanto sul fronte del project financing quanto su quello regolamentare, antitrust, appalti ed M&A legati al mondo energy.

«Probabilmente in futuro crescerà anche il contenzioso, comprese le class action che fanno leva sulle disposizioni del Green Deal – continua – mentre un flusso di attività molto interessante potrebbe arrivare dai progetti di cooperazione pubblico/privato oltre che dalla eventuale revisione di tutte le regole connesse, incluse quelle in materia di aiuti di Stato e antitrust, e da una maggiore flessibilità nell’applicazione delle regole». Nel mentre, spiega Steinhauer «i grandi operatori Oil & Gas cercano asset già operativi o pronti per la costruzione per velocizzare i tempi per la conversione».

L’idrogeno
La cooperazione su scala internazionale assume una rilevanza fondamentale, soprattutto quando ci si concentra sui possibili sviluppi dell’idrogeno, come energia rinnovabile, che non è ancora una risorsa competitiva. «Vi è una differenza notevole tra i costi di produzione tra i vari Stati membri che impatta negativamente sulla possibilità di far decollare il mercato», commenta Lorenzo Parola, partner di Herbert Smith Freehills alla guida del team Energy & Infrastructure in Italia.

Nuove opportunità arriveranno probabilmente dalle nuove linee guida sugli aiuti di Stato che dovrebbero menzionare espressamente l’idrogeno. «Si tratta di una materia multiforme – continua Parola - e questo si riflette sulle skills richieste agli avvocati». Serve un mix di conoscenze legali che spazi dai campi di diritto interessati (amministrativo, contrattuale, project development, per esempio) all’advocacy richiesta all’avvocato d’affari, e che poggi su una personale curiosità per addentrarsi nella tecnicalità. Indispensabile anche la propensione all’internazionalità. E capacità di negoziare contratti, finanziamenti, regolamenti, muovendosi dentro alle specificità del settore.

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