Penale

Mais ogm: senza rischio evidente no al sequestro del terreno

di Patrizia Maciocchi

No al sequestro del terreno coltivato con mais geneticamente modificato. La Cassazione (sentenza48196) annulla la misura cautelare imposta per la violazione della legge nazionale che vieta la semina. A far cambiare idea ai giudici è stata la sentenza con la quale la Corte Ue, (Causa C-111\16 del 13 settembre), esprimendosi proprio sul caso del ricorrente, l’agricoltore Giorgio Fidenato, aveva chiarito al Tribunale di Udine che solo un rischio evidente autorizza misure di emergenza provvisorie. L’applicazione di un provvedimento come il sequestro presuppone il rispetto delle condizioni stabilite dal Regolamento n.1829|2003 (articolo 34). E dunque «una manifesta condizione di grave rischio per la salute umana, per la salute degli animali o per l’ambiente, suffragata da valutazioni scientifiche il più possibile complete». I giudici annullano il sequestro e chiedono di riesaminare il caso alla luce dei principi dettati da Lussemburgo.

Per l’agricoltore è un punto a suo favore, anche se, in base a una direttiva approvata nel 2015 (2012\412 che modifica la 2001\18 ) gli stati membri possono vietare la coltivazione di mais Ogm malgrado siano permessi a livello Ue. Ed è la strada che l’Italia insieme ad altri 17 Paesi ha scelto. Sul punto però l’avvocato generale della Corte Ue nelle sue conclusioni (30 marzo 2017) aveva chiarito che la modifica del quadro normativo Ue non cambia l’ambito di applicazione del Regolamento ai fini del caso specifico.

Corte di cassazione – Sezione III – Sentenza 19 ottobre 2017 n.48196

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