Abogados, l’Italia impone uno stop alle richieste di exequatur
È finita la pacchia! Quella di diventare avvocati senza esame di Stato, attraverso una semplice (seppur verosimilmente costosa) trafila burocratica di riconoscimento in Spagna della laurea italiana, dell'iscrizione su questo solo titolo all'albo di un albo forense spagnolo, di conseguente iscrizione in un albo forense italiano come “ avvocati stabiliti” per poi giungere all'iscrizione a pieno titolo come “avvocati integrati” dopo tre anni in Italia.
Si chiude la stalla quando i buoi son già scappati, osserverà qualcuno, perché tante e tante posizioni pregresse rimangono intatte, ma almeno il flusso viene fermato da quando in Ispagna ci si è accorti che era troppo facile far gli avvocati con la sola laurea in giurisprudenza: il freno però, azionato colà fin dal 2011, aveva evidentemente funzionato poco, perché continuavano a venire in Italia richieste di “exequatur,” di trasmigrazione da albi forensi spagnoli a italiani senza che la nuova disciplina spagnola fosse stata rispettata.
Si muove così adesso il ministero della Giustizia italiana, con la circolare del 12 maggio 2017, ad ammonir gli ordini forensi a verificare se la legislazione spagnola sia stata correttamente osservata, il che darà luogo a una situazione assolutamente senza precedenti: senza i requisiti (master ed esame finale) gli avvocati “stabiliti” rischiano di essere cancellati.
La circolare del ministero della Giustizia