L’inadeguatezza dei classici strumenti di protezione dei soggetti incapaci ha reso il trust capace di sopperire all’esigenza di garantire tutela e interessi dei soggetti “deboli”. Il concetto di soggetti deboli è considerato in senso lato, intendendosi non solo quelli per i quali potrebbero ricorrere gli estremi di amministrazione di sostegno, interdizione o inabilitazione, ma anche quei soggetti la cui debolezza va vista in una qualche incapacità riconosciuta come attitudine a farsi veicolare da altrui volontà o nel sottovalutare un sistema di valori comunemente accettati. Il trust si rivela certamente come istituto che può meglio integrare le misure legali e offrire nei fatti una protezione più articolata integrando un programma esistenziale che tenga conto anche delle inclinazioni e aspirazioni del beneficiario anche a garanzia delle condizioni di vita tutte di cui ha goduto fino a quel momento.
L’inadeguatezza dei classici strumenti di protezione dei soggetti incapaci ha reso il trust capace di sopperire all’esigenza di garantire tutela e interessi dei soggetti deboli.
Lo strumento del trust e la condizione dei soggetti deboli
Il concetto di soggetti deboli è qui considerato in senso lato, intendendosi non solo quelli per i quali potrebbero ricorrere gli estremi per l’amministrazione di sostegno, l’interdizione o l’inabilitazione, ma anche quei soggetti la cui debolezza va vista in una qualche incapacità riconosciuta come attitudine a farsi veicolare...
Il Tar Lazio chiude il 2024 in "positivo"ma servono risorse per le sfide future
di Marcello Clarich - Professore ordinario di Diritto amministrativo presso La Sapienza Università di Roma