Il detenuto può portare libri e riviste nel colloquio con l’avvocato
Per la Cassazione, se si tratta di “beni” che hanno già superato la censura del carcere la limitazione imposta al diritto di difesa è irragionevole
È irragionevole vietare al detenuto di portare libri e riviste ai colloqui con il proprio avvocato se questi sono già entrati in carcere passando la censura. Così la prima sezione penale della Cassazione con sentenza n. 39102/2023 accogliendo il ricorso di un uomo avverso l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Sassari che riformava il provvedimento del magistrato che acconsentiva a far portare ai colloqui con il difensore libri, giornali o riviste di interesse.
La vicenda
In particolare, ...